Vittorio Amedeo II a Carmagnola. scena storica

dipinto, 1863 - 1863

il popolo incontra Vittorio Amedeo II rappresentato con le braccia aperte. Alle sue spalle la carrozza e gli uomini della corte

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 37
    Larghezza: 75
  • ATTRIBUZIONI Gamba Enrico (torino 1831/1883)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo delle Belle Arti
  • INDIRIZZO Viale delle Belle Arti 131, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Formatosi presso l'Accademia Albertina, Enrico Gamba si trasferì a Francoforte sul Meno dove si iscrisse allo Städelsches Kunstinstitut. Partecipando all'Esposizione dell'Accademia di Brera e alla Promotrice di Torino nel 1855, diede inizio alla sua carriera di artista con dipinti di soggetto storico, tanto da essere nominato, nell'anno successivo, professore di disegno di figura dell'appena riformata Accademia Albertina di Torino. Dalla fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta, Gamba riscosse molto successo e divenne, insieme a Gaetano Ferri e Andrea Gastaldi, uno degli esponenti più importanti di quella cultura accademica che promuoveva un modello di pittura unitaria e nazionale. Nel 1860 il ministro della Pubblica Istruzione, Terenzio Mamiani, affidò ai tre artisti l'incarico di realizzare tre grandi dipinti di soggetto storico, che celebrassero le vicende della dinastia sabauda. Gamba scelse un episodio della vita di Vittorio Amedeo II, accaduto tra il 1690 e il 1696, durante la guerra che il duca di Savoia combatté contro Luigi XIV. Per difendere i territori piemontesi dall'attacco francese Vittorio Amedeo II contò in particolare sul valore e sulla devozione del suo popolo: nel 1691 il duca ricondusse la città di Carmagnola sotto il dominio sabaudo. Questa tela, datata al 1863, è da considerarsi un bozzetto del dipinto di grandi dimensioni che Enrico Gamba porterà a compimento nel 1864, noto con i titoli: "Vittorio Amedeo II che soccorre i danneggiati della guerra" o "Amedeo II che spezza il collare dell'Annunziata" (inv. 2507, Gnam, in deposito presso il Museo del Risorgimento di Roma). Il dipinto realizzato nel 1864, insieme con quello compiuto da Gastaldi, dal titolo "La sete dei Tortoresi" (inv. 2508, Comune di Tortona) venne presentato all'Esposizione di Parigi nel 1867 e l'anno successivo alla Promotrice di Torino. Le fonti di ispirazione da cui l'artista poté trarre indicazioni circa l'episodio rappresentato, possono essere ricondotte ad un brano della "Storia d'Italia" di Carlo Botta, che accompagnava il dipinto presentato a Torino nel 1868, e ad un passo dei "Ritratti degli uomini illustri" di Roberto d'Azeglio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200491681
  • NUMERO D'INVENTARIO 11
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma
  • ENTE SCHEDATORE S 51
  • DATA DI COMPILAZIONE 1997
  • ISCRIZIONI in basso a sinistra - E. Gamba, 28 agosto 63 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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