Tempio dei Castori
Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: FN8136v è la pagina sinistra. Vi è raffigurato in basso il prospetto delle tre colonne con base e trabeazione; in alto, un dettaglio dell'architrave, che si completa con una prolunga - staccata, non inventariata - che mostra il dettaglio decorativo della seconda fascia. Era inserita nella legatura, ai segni di riferimento, in modo da posizionarsi sotto l'altra modanatura, ma poteva essere voltata per scoprire il prospetto al quale si sovrappone. FN8137 è la pagina destra. Ha una prolunga superiore attaccata, non inventariata, che a sua volta prosegue in alto con una ulteriore prolunga, attaccata e non inventariata, della medesima larghezza. La prolunga è più estesa in larghezza della pagina, e sporge a destra verso l'esterno e un poco a sinistra sopra la pagina sinistra. Si ripiega sui due lati e in alto per la chiusura del volume; in basso ha una numerazione a matita moderna, a destra, 86. Sono illustrati,a destra e in alto, dettaglio di base, imoscapo e sommoscapo; sezioni delle scannellature. Disegno preparato con linee incise, tracciato a penna, in parte ombreggiato con acquerello grigio-bruno
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ incisione/ penna/ inchiostro bruno/ acquarellatura/ matita
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MISURE
Altezza: 1152 mm
Larghezza: 672 mm
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ATTRIBUZIONI
Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
- INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il prospetto delle tre colonne superstiti del tempio è esattamente misurato. Le colonne e alcuni dettagli compaiono anche nel codice B, ff. 33v-34, e nel codice A, f. 45. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate La numerazione a matita è moderna. Per la trascrizione delle iscrizioni, v. Forni p. 159
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268511
- NUMERO D'INVENTARIO FN8137
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Nazionale per la Grafica
- ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0