capitello ionico; schizzo di capitello composito dell'Arco di Settimio Severo
Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: FN8119v (pagina sinistra) ha una prolunga inferiore staccata, non inventariata, estesa oltre la metà del volume e piegata per la chiusura. Ha annotazioni moderne a matita: in basso a destra, a matita: 8119 recto BIS; poco sopra, rovesciato: "68 rincollare"; in basso a sinistra, di nuovo: 68. In questa parte sinistra è raffigurato fronte e fianco di un capitello ionico, con canale ed esterno della voluta decorati da foglie. FN8120 (pagina destra) ha una prolunga superiore, staccata, non inventariata, con annotazione moderna a matita, in alto a sinistra: 8120 ter. Anche sul FN8120 compare una numerazione moderna a matita, in alto a destra: 69. La parte destra della tavola è occupata da un grande schizzo raffigurante un angolo dell'abaco del capitello composito, dal vivo della colonna, visto dal basso, con iscrizione. Il disegno, con linee preparatorie incise, è ombreggiato al tratto
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ incisione/ penna/ inchiostro bruno/ matita
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MISURE
Altezza: 960 mm
Larghezza: 665 mm
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ATTRIBUZIONI
Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
- INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il capitello ionico compare anche nel codice B, ff. 45v-46. Presentato di fronte e di fianco, con accurata descrizione degli elementi decorativi, ombreggiati al tratto; vi si giustappone liberamente un rapido schizzo del capitello composito dell'arco di Settimio Severo, illustrato in dettaglio nelle tavole seguenti. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate. Sono presenti annotazioni a matita moderne, di restauro. Trascrizione delle iscrizioni in Forni, p. 146
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268493
- NUMERO D'INVENTARIO FN8120
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Nazionale per la Grafica
- ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0