elementi architettonici del Tempio di Serapide sul Quirinale
Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: FN8100v è la pagina sinistra; ha una numerazione moderna a matita (45 in alto, 46 in basso). Il foglio-prolunga superiore, più ampio della pagina sinistra, è piegato sui due lati per la chiusura del volume. Non è inventariato, ma sul verso riporta l'annotazione a matita FN8100 bis. FN8101 è la pagina destra. Il disegno, acquerellato per le ombre, ha i rilievi della cornice tracciati a sanguigna. Sulla pagina sinistra è il prospetto misurato di una colonna e dell'angolo sinistro del frontone; sul foglio-prolunga superiore e sulla pagina destra sono la cornice della trabeazione e l'architrave, con dettaglio della modanatura, con annotazioni e misure
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ penna/ inchiostro bruno/ acquerellatura/ matita/ sanguigna
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MISURE
Altezza: 1047 mm
Larghezza: 868 mm
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ATTRIBUZIONI
Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
- INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La seconda tavola sul Tempio di Serapide riporta in dettaglio gli elementi della colonna (appena abbozzata a matita nella tavola precedente) e della trabeazione; compaiono correzioni da apportare al rilievo, relative in particolare alle misure: "questo gociolatoio ua piu alto tanto". Nel codice A compare lo schizzo misurato della colonna (f. 54) e della trabeazione f. 55); questa si trova anche nel codice B, f. 52r e v. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate. Le numerazioni a matita sono moderne, di restauro; per la trascrizione delle iscrizioni, v. Forni p. 131
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268471
- NUMERO D'INVENTARIO FN8101
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Nazionale per la Grafica
- ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0