Mausoleo di Adriano, ricostruzione e dettagli
Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: FN8090v, pagina sinistra, è la parte alta del disegno, disposto in orizzontale. E' piegata nella parte inferiore per la chiusura del volume. FN8091 è la pagina destra, piegata sul lato destro per la chiusura del volume; lungo il bordo del lato destro ha una prolunga laterale sagomata, attaccata. Ha una prolunga superiore attaccata, che però resta ripiegata in modo da non essere visibile, servendo soltanto al disegno successivo. Al centro del disegno, schizzo del prospetto del Mausoleo; sui quattro lati, dettagli: in alto, settore del fregio con protomi bovine e festoni; particolari del fregio suddetto (profilo della protome, modanatura a ovoli e frecce); in basso, architrave del basamento e inizio della parete bugnata
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ incisione/ penna/ inchiostro bruno/ acquarellatura/ matita
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MISURE
Altezza: 577 mm
Larghezza: 1173 mm
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ATTRIBUZIONI
Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
- INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alberti si cimenta, come molti artisti del Rinascimento e oltre, nel proporre un'ipotesi ricostruttiva del primitivo aspetto della mole, ormai divenuta Castel Sant'Angelo. L'autore propone, al di sopra del basamento bugnato con lesene angolari e trabeazione con pregevoli rilievi nel fregio e modanature, due corpi cilindrici colonnati, di cui il secondo si presenta come un tempietto sormontato da cupola e dalla statua del dio Sole (non la tradizionale quadriga), secondo il riferimento consueto a Elio Adriano. Nell'iscrizione sotto la ricostruzione (per la trascrizione v. Forni, p. 122), Alberti annota che in quel momento, il 20 luglio 1579, si stavano "cavando" molti marmi, per ordine di papa Gregorio XIII, allo scopo di riutilizzarli nella cappella Gregoriana. La cosa effettivamente avvenne, come confermano lavori di restauro occorsi nella cappella. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268459
- NUMERO D'INVENTARIO FN8091
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Istituto Nazionale per la Grafica
- ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0