capitello corinzio dell'interno del Pantheon
Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: ai due fogli principali, costituenti le pagine sinistra e destra, si uniscono una prolunga a sinistra per la parte superiore del capitello, una piccola prolunga in alto per la prosecuzione della modanatura, una prolunga destra per il piedistallo dell'edicola, che ne ha a sua volta una piccola in alto per la modanatura. Le prolunghe sono attaccate. La raffigurazione, a tutta grandezza, è acquerellata in verde-bruno; sugli elementi dell'edicola vi sono iscrizioni per le misure; lettere di richiamo. Numerazioni moderne a matita: prolunga laterale sinistra, in alto a sin: 25; FN8083, in basso a dx: 25; sua piccola prolunga in alto, sul verso in alto a dx: 26; prolunga laterale dx, in basso a dx: 30
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ penna/ inchiostro bruno/ acquerellatura/ matita
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ATTRIBUZIONI
Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
- INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tavola illustra in dettaglio elementi riferiti alla tavola seguente (pp. 33-34), dedicata a una delle edicole del Pantheon, cui si riferiscono le lettere di richiamo accanto alle singole parti. Riporta le misure di piedistallo e dado dell'edicola; per la trascrizione delle iscrizioni, v. Forni p. 114. Il bocciolo e il fiore dell'abaco del capitello in tutta grandezza sono acquerellati quasi naturalisticamente in verde. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate. Numerazione moderna, a matita
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268447
- NUMERO D'INVENTARIO FN8083
- ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0