elementi architettonici del pronao del Pantheon
Descrizione della posizione dei diversi fogli costituenti la tavola, secondo la numerazione dell'inventario del 1973: FN 8075v è la pagina sinistra, che ha una prolunga un alto, attaccata, non inventariata. Il foglio ha segni di altro disegno che prosegue oltre la legatura. La pagina destra, non inventariata, ha una prolunga in alto, inventariata FN8076, staccata. La pagina è segnata in alto a dx, a matita: 19 e Z circolettata. Sul verso:, in basso a dx, a matita: 20. SUlla prolunga, segno a matita corrispondente, in basso a dx: Z. A destra è una colonna dell'ordine corinzio, con misure delle parti. A sinistra e al centro, dettagli delle facce interna ed esterna del fregio e dell'architrave, con iscrizione, e della base a grandezza naturale
- OGGETTO disegno architettonico
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MATERIA E TECNICA
carta bianca/ incisione/ penna/ inchiostro bruno/ acquerellatura/ matita/ sanguigna
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ATTRIBUZIONI
Alberti Alberto (1525-1526/ 1598)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Istituto Nazionale per la Grafica
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Fontana di Trevi
- INDIRIZZO Via della Stamperia, 6, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La base della colonna, qui presentata in grandezza naturale, compare anche nel codice A, ff. 45v-46. La numerazione a matita è moderna. Il disegno fa parte del volume 2502 del Gabinetto Disegni e Stampe, il cosiddetto codice C. Il volume appartiene a un gruppo di quattro (2501 A e B, 2502, 2504) con disegni architettonici attribuiti ad Alberto Alberti, per lo più dettagli o parti di monumenti antichi di Roma. Presentati ai soci dell’Accademia dei Lincei da R. Lanciani nel 1882, quando ancora appartenevano alla famiglia in Borgo San Sepolcro, furono ceduti al Gabinetto Nazionale nel 1913 da Luigi Prosperi, che li aveva acquistati da Ernestina Guidotti, figlia di un Alberti ed erede della famiglia. Riferiti da Lanciani a Cherubino e a Giovanni Alberti, nel 1982 un breve contributo di M. L. Forni propose l’attribuzione dei volumi ad Alberto, padre dei due artisti, sulla base del confronto con la grafia dei Diari degli Alberti conservati agli Uffizi. La studiosa curò l’edizione completa dei volumi (1991). Sulla base delle date che compaiono in vari fogli, il codice C risulta compreso tra il 1579 e il 1585. I volumi presentano un repertorio di forme e modelli, sulla base di rilievi dal vero esattamente misurati, muniti di piante, profili, modini, completati da indicazioni testuali. I codici nacquero probabilmente come volumi di fogli bianchi legati, in seguito estesi da prolunghe secondo le necessità del disegno, che spesso mostra continuità tra due fogli cuciti. A seguito di un restauro i codici furono sciolti e le prolunghe spesso staccate. ll codice C sembra in molti casi ripresentare in modo più completo disegni già eseguiti negli altri codici. Per la trascrizione delle iscrizioni, v. Forni p. 110
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200268441
- NUMERO D'INVENTARIO FN8076
- ENTE SCHEDATORE Istituto Nazionale per la Grafica
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0