stemma gentilizio della famiglia Lolli Ghetti

dipinto,

Araldica: stemma

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Cisterna Eugenio (1862/ 1933)
  • LOCALIZZAZIONE Ferentino (FR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sulla parete del catino absidale è raffigurato il Cristo in piedi sul gradino di una cattedra rossa arricchita da gemme rosse rubino e blu. Contro un cielo turchino costellato di stelle, è campita la mandorla aurea raggiata e circondata da una cornice blu decorata da perle d'oro e da una cornice più larga di colore celeste chiarissimo recante una iscrizione dipinta. Al centro della mandorla il Cristo, avvolto in un manto rosso che, scendendo dalla spalla sinistra, lascia intravedere il pallio e la tunica verde. Egli porge con la mano destra le chiavi dorate e rilevate al S. Pietro, inginocchiato alla sua destra e avvolto in un manto rosso e veste verde. Alla sinistra del Cristo è inginocchiato l'Arcangelo Gabriele, dalle ali variopinte nei toni del giallo, verde e rosso. Regge nelle mani la mitria e il pastorale, insegne pontificali offerte al Santo. L'abside fu affrescata dal pittore Eugenio Cisterna all'epoca dei restauri dell'inizio del nostro secolo. Prima di tali restauri l'abside ospitava la cappella dedicata al Martire S. Ambrogio. Questa cappella ha subito nel tempo diverse vicende e manomissioni legate in parte alle vicende delle traslazioni dei resti del Santo, trasportate dalla Chiesa di S. Agata a quella di S. Maria Maggiore ed infine inumate nella Cattedrale da poco ultimata, sotto l'altare della Confessione, il 29 dicembre del 1108 per volere del vescovo Agostino (1106-1113), sotto il pontificato di Pasquale II (1099-1118). Ignota è invece la data in cui i resti furono traslati nella cappella, il cui pavimento, per accogliere le spoglie, era sopraelevato rispetto al piano di calpestio della navata. Il particolare ci è riferito dal Di Stefano che ne trae notizia da un'omelia del Mons. F. Borgia del 1° maggio 1748 (cfr. L. Di Stefano, S. Ambrogio, 1972, p. 8) e come conferma il Contardi (B. Contardi, Il pavimento, 1980, p. 101) il quale trae da un manoscritto settecentesco conservato negli archivi della Curia Vescovile di Ferentino (Liber cum serie Episcoporum, p. 92v e 93r) l'informazione riguardante una lapide che si trovava "a piè della scalinata della Capp. di S. Ambrogio, la quale nel 1747, quando fu rinnovata la detta cappella (al tempo del vescovo F. Borgia, che sbancò il pavimento per portarlo al livello della navata, n.d.r.) fu levata e non trovasi dove sia stata situata". Nella lapide veniva inoltre ricordato il nome del vescovo Alberto (1389 + 1392) che commissionò al maestro Jacopo il pavimento (ma di ciò si dirà meglio nella scheda relativa). Ciò che qui, oltre a questo, importa notare, è che le transenne con l'iscrizione ricordante il nome del "Magister Paulus" ed il luogo della sepoltura del Santo, rimontate nei restauri di questo secolo come plutei del recinto presbiteriale, si trovano innanzi nella cappella del Santo. Più precisamente, come riferisce il Di Stefano (op. cit., p. 8) rifacendosi all'omelia citata, esse nel 1639, al tempo del vescovo Ennio Filonardi (1612 - 1644), erano collocate all'ingresso della cappella ove fungevano da balaustra. Nel 1748 risultano invece inserite nella parete sinistra, come confermano il Cappelletti, che ivi le vide (G. Cappelletti, Ferentino, 1847, p. 406) ed il Morosini (L. Morosini, Notizie storiche, 1905, p. 5; id., Ferentino, 1939, p. 21). Molto interessante è inoltre la notizia riportataci dal Di Stefano (op. cit., p. 10) e tramandataci dal Borgia nella succitata omelia, relativa ad una decorazione a fresco, oggi scomparsa, che si trovava "intorno intorno" alle pareti. In questi affreschi, attribuiti dal Borgia all'epoca del vescovo Agostino (1106 - 1113), era narrata la traslazione del 1108. Sembra che nel 1639, al tempo del vescovo Filonardi, fosse stata murata la prima arcata che fungeva da accesso tra la cappella e il presbiterio
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200241080A-2
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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