storie della vita di Santa Brigida di Svezia e simboli degli Evangelisti

decorazione plastico-pittorica, 1856 - 1863

Decorazione costituita da: volta a botte dipinta a riquadri, raffiguranti al centro "Gloria di Santa Brigida", nei pennacchi "Simboli degli Evangelisti" e nei restanti riquadri "Scene della vita di Santa Brigida"; finestre con vetrate; pareti con dipinti. Si considera parte della decorazione anche la lunetta, raffigurante "Santa Brigida di Svezia tra due angeli", sopra la porta per cui si accede all'oratorio

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • ATTRIBUZIONI Brandon Eduard (1831/ 1897)
  • LOCALIZZAZIONE Roma (RM)
  • INDIRIZZO Europa, ITALIA, Lazio, RM, Roma, Roma (RM)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oratorio dedicato a Santa Brigida di Svezia è stato istituito nella stanza da lei abitata, donatale - insieme alla casa - dalla nobildonna Francesca Papazzurri che, dopo la sua morte (1371), vi pose un altare in sua memoria. Già nel 1429, come ricorda il canonico di S. Pietro Niccolò di Leida, le stanze erano molto malandate e abbisognavano di restauri. Nel secolo XVI, tuttavia, la casa, già posta sotto il capitolo di Vadstena, non subì rifacimenti e venne utilizzata come dimora per i pellegrini svedesi in visita a Roma. La documentazione relativa al secolo XVII pubblicata dalla De Angelis (M. A. De Angelis, Chiesa di S. Brigida, in "Le chiese di Roma illustrate", 25, Roma 1991) è assai numerosa soprattutto per quello che riguarda le donazioni; per tutto il '600 infatti l'ospizio svedese acquistò nuove case, allargandosi notevolmente. Fra il 1626 e il 1627 vennero aperte le finestre ovali nelle stanze e sul ballatoio in modo da porre in comunicazione la chiesa e le stanze abitate dalla Santa. Alla metà del secolo, poi, si documentano ancora lavori negli ambienti, di cui però non possiamo conoscere l'aspetto; è del 1661, infatti, un pagamento per la doratura del soffitto attualmente dipinto a tempera su muro. Il pavimento era inoltre a mattoni e non in marmo; le pareti, come risulta da pagamenti, erano in legno intagliato. Fra il 1700 e il 1706 - quando la chiesa era posta sotto il protettorato di Clemente XI Albani - si decise di abbellire gli oratori, in cui vennero eseguite alcune cornici in stucco, di cui rimane solo quella sul soffitto, di ordine ionico ad ovuli. Dal 1739 inoltre Carlo Marchionni è supervisore della casa e chiesa di S. Brigida, ma i lavori che vennero intrapresi sono pochi e legati soprattutto alla decorazione della chiesa. Alla fine del secolo XVIII (1779-1783) le stanze vennero poi dipinte di bianco, finto bardiglio e finto giallo antico, seguendo un gusto tipicamente settecentesco ormai completamente scomparso dopo il radicale intervento del 1856. Del 1817, infine, rimangono conti per lavori di ordinaria amministrazione che non alterano però l'aspetto degli ambienti. Nel corso del secolo XIX tuttavia la precaria condizione economica in cui gravava la chiesa, abbandonata definitivamente dai padri Brigidini nel corso della Repubblica Romana, gravò anche sull'aspetto generale dell'oratorio, a cui non vennero eseguite più riparazioni. Con l'arrivo dei padri Francesi della Santa Croce (1855) iniziarono i lavori di rifacimento e, soprattutto, l'oratorio di Santa Brigida perse il suo assetto originario, poiché fra 1856 e 1863 venne completamente decorato da Eduard Brandon; nel 1894, quando la chiesa era già officiata dalle Carmelitane polacche, venne sostituito l'antico pavimento in cotto con quello ad intarsi marmorei. Attualmente l'oratorio, come la chiesa, sono sotto la giurisdizione delle suore Brigidine, subentrate alle Carmelitane nel 1931
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200238493-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale Archeologia, Belle arti e Paesaggio di Roma
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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