Isacco sul letto benedice Giacobbe travestito con le vesti di Esaù
dipinto,
1290 - 1310
La scena si svolge in un ambiente rettangolare, definito, sul fondo, da un velario giallo bordato d'azzurro, a destra da un secondo drappeggio, sollevato. A sinistra, su di un letto ellissoidale siede Isacco in tunica azzurra e manto rosso, il capo cinto da un'aureola. Leva la destra in gesto di benedizione e comando verso il figlio di Esaù, eretto, con la braccia aperte, dietro la madre inginocchiata
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 300 cm
Larghezza: 225 cm
- AMBITO CULTURALE Ambito Romano
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Scuola Del Cavallini
- LOCALIZZAZIONE Torri in Sabina (RI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena è identica a quella della Basilica superiore di Assisi, attribuita a Cimabue per tradizione, a Rusiti e Torriti (Cavalcaselle 1903), al Cavallini (Strjygowsky 1888, Hermanin 1922). Il Van Marle sottolinea tale corrispondenza iconografica, quasi perfetta e ritiene l'autore anteriore al Cavallini. Il Matthiae rettifica questo giudizio, considerando l'autore un seguace, come già aveva ritenuto il Toesca. Come riporta il Bernasconi ( I Santuari della Beata Vergine in Sabina, 1918), gli affreschi furono coperti da scialbo intorno al 1750 e riportati in luce intorno al 1915. Il Van Marle ("Gli affreschi del 200 in Santa Maria in Vescovio, cattedrale della Sabina e P. Cavallini", in Bollettino d'Arte, 1927, p. 3 e segg.) osservando affinità tipologiche e iconografiche con gli affreschi cavalliniani ad Assisi, li attribuì ad un maestro romano anteriore (1275-1280); il Toesca (Il Medioevo, II, 1927, pp. 1020-1021, n. 40) li assegnò ad un seguace del Cavallini stesso. Il Matthiae (oltre a Matthiae 1966 si veda anche G. Matthiae, "Lavori della Soprintendenza ai Monumenti del Lazio", in Bollettino d'Arte, 1934, p. 86 e segg.) arricchì la tesi del Toesca, individuando la mano di un suo stretto collaboratore, e sottolineò gli elementi occidentali del ciclo, dal punto di vista iconografico. Il Tomei (Il ciclo vetero e neotestamentario di S. Maria in Vescovio, in "Roma anno 1300", Roma 1983, p. 355 e segg.; La chiesa cattedrale della Sabina S. Maria in Vescovio, Rieti 1985, p. 63 e segg.) confermando la derivazione dal prototipo cavalliniano, data l'affresco dopo il 1295, anno del breve di Bonifacio VIII in cui sono lodati i lavori per la chiesa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200232515-14
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1972
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1975
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0