fuga in Egitto
dipinto,
1640 - 1660
Personaggi: Madonna; San Giuseppe; Gesù Bambino. Figure: barcaioli. Paesaggi
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Grimaldi Giovan Francesco Detto Bolognese (1606/ 1680)
- LOCALIZZAZIONE Tivoli (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La figurazione allusiva al cielo che ricopre la cupola fa parte del ciclo di affreschi eseguiti dal Grimaldi che comprende quattro santi protettori di Tivoli sui pennacchi, la Natività sulla parete sinistra e la Fuga in Egitto su quella destra, concludendosi con figure di Santi nel sottarco. Gli affreschi furono realizzati in occasione dei lavori di sistemazione della cappella voluti dal cardinale Marcello Santacroce, allora vescovo di Tivoli (1652-1674), per ospitare la statua votiva dell'Immacolata. La data di inizio, non documentata, può essere posta tra la fine del 1656 e gli inizi dell'anno successivo; l'anno in cui gli affreschi e l'intera decorazione della cappella risultano conclusi è riferito in modo controverso dagli storici tiburtini a causa della confusione creata dal protrarsi dei lavori nella cappella, e, soprattutto, dalla collocazione della statua che ne segnava il definitivo completamento avvenuto molto più tardi. Il Lolli scrive, infatti, che la cappella fu aperta per la festività del dicembre 1657, Cascioli la dice compiuta l'anno successivo per la stessa festività. Nel 1659 però gli affreschi sono sicuramente eseguiti, come si desume dalla visita del cardinale Santacroce del 30 marzo di questo anno: "altare quod nunc vocatur Immaculatae Conceptionis B. V. quod ex devotione fidelium egregiis picturiis aliisque ornamentis nuper ornatum cernitur". Il Grimaldi lavora quindi a Tivoli negli stessi anni in cui affresca le stanza del giardino del Palazzo del Quirinale (1656-1657) e pochi anni dopo la decorazione e la progettazione con l'Algardi, del Casino pamphiliano (1644-52). A Roma dove si trasferisce presto riceve, infatti, importanti commissioni (Innocenzo X Pamphili; Alessandro Chigi, i Borghese, i Colonna etc avvalendosi dell'aiuto del fratello Alessandro). L'impianto compositivo dichiara l'ascendenza emiliana e il riferimento del pittore al Lanfranco che, nella ricerca di illusioni spaziali, si ispira direttamente alle grandi invenzioni delle cupole correggesche, dando inizio alle soluzioni del pieno barocco. le visibili tracce di restauri e ridipinture cui gli affreschi della cupola e dell'intera cappella furono sottoposti, sono confermate dalle annotazioni di un visitatore del 1882 che giudica la cappella "pregevole per gli affreschi del Grimaldi se i recenti restauri non ne avessero sminuita la bellezza". Sulle qualità di paesaggista del grimaldi si esprimono all'unisono gli storici tiburtini Lolli e Crocchiante che nel dare notizia degli affreschi notano , rispettivamente, che "Francesco Grimaldi bolognese, celebre pittore" "nei fatti appartenenti alla SS. Vergine .. dimostrò il suo talento nella vaga espressione de' paesi, ma non nelle figure eroiche, alle quali non era adatta la sua abilità" e che "nei paesi dipinti per vaghezza, più che altro, fa conoscere il valore del suo pennello". In questo affresco il Grimaldi ha potuto sperimentare un tipo di pittura a lui più congeniale, nella quale trovano posto anche personaggi popolari come i barcaioli
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200216953-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Lazio (con esclusione della citta' di Roma)
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0