natività di Gesù
dipinto,
1200 - 1249
Maestro Del Ciclo Neotestamentario (notizie Inizio Sec. Xiii)
notizie inizio sec. XIII
Figure: angeli reggicartiglio. Animali: bue; asino. Decorazioni: cornice superiore a scacchiera; cornice inferiore a girali e aquile
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 160 cm
Larghezza: 114 cm
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ATTRIBUZIONI
Maestro Del Ciclo Neotestamentario (notizie Inizio Sec. Xiii)
- LOCALIZZAZIONE Anagni (FR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il degrado in cui oggi versano gli affreschi dell'oratorio impedisce un giudizio articolato sulla loro datazione che non necessariamente deve essere stata eseguita nello stesso momento. Pur rimanendo valida l'opinione di molti studiosi, tra cui il Toesca, secondo i quali i dipinti non si debbono ritenere anteriori al sec. XIII in quanto non ci si deve far ingannare dalla loro apparente rozzezza dovuta al fatto che appartengono a una cultura provinciale, tuttavia non si può non rilevare delle profonde disuguaglianze al loro interno. Non sembrerebbe fuori luogo pensare a una dedica dell'oratorio sotto il pontificato di Alessandro III (1159-1181), papa che canonizzò Tommaso Beckett alla fine del sec. XII, quando sarebbe stato eseguito un primo ciclo di affreschi al quale seguì un secondo intervento più tardo, tra il 1235 e il 1250 circa, un'équipe di pittori lavorava nella cripta della cattedrale. E' probabile che in questa occasione uno degli aiuti dei tre maestri abbia decorato l'oratorio con le storie dell'infanzia di Gesù. L'artista che ha eseguito questo ciclo sembra appartenere all'ambiente culturale romano, dal quale deriva una certa monumentalità delle figure e il gusto per l'inquadratura architettonica non intesa come velario ma come elemento spaziale. Nella scena della Presentazione al tempio tale gusto ha pieno risalto e mostra un sostrato di cultura classica. Il pittore sembra abbia fatto largo uso di lumeggiature, al fine di potenziare i contrasti chiaroscurali, ancora in parte visibili nella figura della Vergine nell'episodio dell'Annunciazione ed è da rilevare, inoltre, una facilità del racconto, tuttavia non ingenua, e un'educazione iconografica sui modelli dei manoscritti bizantini dell'età comnena quali il Menologio di Basilio II (986 ca.). Il Mattiae (1965) propone un confronto con gli affreschi della Chiesa di S. Giovanni a Porta Latina a Roma, ritenendoli appartenenti a una stessa area culturale, pur essendo lontani da quella monumentalità. In realtà anche questi dipinti dell'oratorio non sono esenti da un'impostazione monumentale, seppure tradotta in maniera meno aulica e più popolare. Si nota una sostanziale uniformità stllistica e d'ispirazione iconografica con le altre scene del ciclo. I pochi elementi riconoscibili sembrerebbero confrontabili con lo stesso episodio della Natività del Menologio di Basilio II: anche qui domina al centro la forma conica del tetto della grotta in cui sono riparati il bue e l'asino; in basso, a sinistra, è la Vergine e l'astro notturno illumina con i suoi raggi; cambia il numero degli angeli, quattro invece di due, e il fatto che nel Menologio non reggono un cartiglio. Il Sibilia (1914) dà il testo completo dell'iscrizione: "GLORIA IN EXCELSIS DEO ET IN TERRA PAX HOMINIBUS BONAE VOLUNTATIS"
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1200202759A-3
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Frosinone e Latina
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Lazio
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- ISCRIZIONI cartiglio - [...] A IN E/ S [...] N TERRA/ [...] VO - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0