Madonna con Bambino, San Francesco d'Assisi e Santa Cristina

dipinto, 1911 - 1911

Personaggi: San Francesco d'Assisi; Madonna; Gesù Bambino; Santa Cristina. Attributi: (Santa Cristina) arco. Abbigliamento religioso. Animali: rondini; pecore. Piante: albero

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 90 UNR
    Larghezza: 59 UNR
  • ATTRIBUZIONI Mussini Augusto (1870/ 1918)
  • LOCALIZZAZIONE Ancona (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La piccola tela è un bozzetto a colori della pala nell'altar maggiore del Santuario del Santissimo Crocifisso di Faenza. La grande tela, rappresentante la “Madonna col Bambino, San Francesco e Santa Cristina”, fu eseguita da Augusto Mussini in sostituzione della “Santa Cristina” di Guido Reni, rimossa per essere collocata nella pinacoteca della città. L'artista lavorò a lungo a quest'opera, tra il 1912 e il 1913, nel periodo in cui, dopo aver terminato i dipinti murali nella chiesa dei cappuccini di Ancona e nella Chiesa di S. Maria delle Piane a Quintodecimo, poté tornare nel convento di Ascoli Piceno, dove era stato accolto come terziario cappuccino sin dal 1903. Il bozzetto custodito ad Ancona può essere datato ancor prima, al 1911, in quanto, come spiega Luca Luna (1991), gli studi preparatori della pala faentina risalgono a quell'anno. Un bozzetto sostanzialmente identico a questo si trova nel santuario faentino. Entrambi differiscono, rispetto all'opera definitiva, per la posizione del San Francesco, non più di profilo, ma ruotato di tre quarti verso lo spettatore. Il volto fortemente scorciato mantiene fisso lo sguardo verso il gruppo sacro in alto, come nel ritratto di padre Bernardino da Offida del 1910 (si veda scheda 11-00263804), che, a una data ancor più precoce, verrebbe ad essere un altro probabile bozzetto per la pala faentina. Rispetto agli studi preparatori ad olio vi è inoltre una notevole differenza nella stesura del colore, che nell'opera finale è vistosamente fondata sulla divisione in tante pennellate brevi e dinamiche. La forte luminosità che promana dall'immagine, quasi diafana, è il risultato delle lunga sperimentazione tecnica operata dall'artista in quegli anni per il rinnovamento dell'arte sacra. La “Visione faentina”, come fu subito chiamato il dipinto, provocò tuttavia aspre polemiche tra i sostenitori dell'arte accademica, che era caldeggiata in seno agli organi ufficiali della Chiesa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100263806
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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