motivi decorativi

decorazione,

La cappella è interamente decorata ad affresco, sulle pareti laterali è un finto tessuto, ai fianchi dell'altare motivi geometrici. L'ornamentazione è ripartita da linee decorate ed intervallate da rombi lobati, con figure di angeli e santi o con scritte. In basso, tutt'intorno, corre un alto zoccolo a finto marmo. Il soffitto è diviso da costoloni a motivi floreali e geometrici. Al centro di ciascun spicchio, su di un fondo a cielo stellato, è un tondo: tre con figure allegoriche - Fede, Speranza e Carità - e un quarto con un tabernacolo che racchiude un giglio bianco. L'alto altare è in marmo e in legno dipinto a finto marmo. In basso corre una decorazione ad arcatelle lobate, ciascuna con una figurina di Santo, su fondo oro. Più sopra sono decorazioni e tarsie marmoree policrome e geometriche. In alto l'altare è decorato con motivi intagliati e due guglie laterali. Sulle altre pareti della cappella sono due nicchie duplici, contenenti ciascuna due statue in gesso raffiguranti figure allegoriche. Le nicchie sono ornate con ricchi stucchi policromi. La prima statua a sinistra, morbidamente ammantata, tiene in mano un giglio e raffigura la Purezza. La seconda, sempre a sinistra, ha una bilancia in mano e raffigura la Giustizia. A destra sono invece: una figura _ % OSS _

  • OGGETTO decorazione
  • ATTRIBUZIONI Costantini Costantino (notizie 1904)
    Monti Virginio (1852/ 1942)
  • LOCALIZZAZIONE Osimo (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1878 iniziarono i lavori di restauro del Duomo, per volere del vescovo Michele Seri Molini (1871-1888), il quale incaricò dapprima l'architetto Eduardo Arborio Mella (Vercelli, 1808-1884) "che godeva di fama di valente restauratore di monumenti medievali, e per di più, da vero nobile, prestava l'opera sua gratuitamente" (cfr. Costantini C., 1926, p. 121). Già il Mella propose, secondo il gusto e le posizioni ideologiche ottocenteschi, di demolire i numerosi altari che is trovavano lungo le navate laterali e di aprire le cappelle. Al Mella venne subito affiancato l'architetto osimnao Costantino Costantini, allora assai giovane, che lavorò poi per quarant'anni al restauro della Cattedrale. secondo quanto scrive il Costantini stesso, per la cappella di San Giuseppe e per le altre della Madonna e del SS. Crocifisso, nella navata destra, "il Mella si limitò a dare il nulla osta" (Costantini C., 1926, p. 124). La cappella di S. Giuseppe venne ricavata dal coro da inverno dei canonici, fatto in precedenza costruire dal vescovo card. Giovanni Soglia (1839-1856). Dapprima venne aperto l'arco della cappella sulla navata laterale, in seguito vennero eseguiti gli altri lavori di stile chiaramente neogotico. Come ricorda l'iscrizione le figure del paliotto dell'altare sono del pittore romano Virgilio Monti, cui si devono altre opere all'interno del Duomo. Nell'iscrizione si dice che la cappella fu consacrata nel 1895 dal vescovo G. battista Scotti (1894-1916)
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100255002
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI nel rientrare dei pilastri laterali alla balaustra, in basso - DOM./ IN HONOREM SANCTI IOSEPHI/ CUIUIS IN FIDES SUNT CHRISTIANI/ MORIENTES SACRARIUM HOC PECUNIA/ COLLATITIA AEDIFICATUM ALOISIUS/ MARCHETTI CANON. ARCHIPR./ VICE SACRA ANTH. STATUIS/ PICTURIS PLASTICO ORNATU/ AERE SUO DITANDUM CURAVIT/ UTI COELESTEM PATRONUM/ IN EXTREMIS VITAE HORIS/ SIBI DEMEREAT - AN MDCCCXCX - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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