scena di corteggiamento
bicchiere,
1770 - 1770
Bicchiere troncoconico in vetro lattimo dipinto a smalti policromi con una scena di corteggiamento inserita in un paesaggio campestre; orlo dorato
- OGGETTO bicchiere
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MATERIA E TECNICA
vetro lattimo/ pittura a smalto
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MISURE
Altezza: 8
- AMBITO CULTURALE Manifattura Boema
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Toschi Mosca
- INDIRIZZO Piazza Toschi Mosca, 29, Pesaro (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il bicchiere è da ascrivere alla produzione boema, verosimilmente alla vetreria dei conti Harrach di Novy Svet che conobbe un grande successo anche sul mercato estero con i vetri in lattimo che imitavano nei decori la porcellana rococò tedesca. Infatti se spetta a Venezia il merito di aver fatto rinascere il vetro lattimo nella seconda metà del XVII secolo e di aver portato, nella prima metà del secolo successivo, tale produzione ad un livello di grande raffinatezza con i Bertolini ed i Miotti, è indubbio che nella seconda metà del 1700, quando il vetro lattimo veniva prodotto in tutta Europa, un posto di primo piano spetti alla produzione boema grazie alla manifattura fondata dai conti Harrach a Novy Svet, nella Boemia settentrionale, la vetreria più importante della zona e l'unica in cui erano concentrati tutti i processi di lavorazione del vetro: l'incisione, l'intaglio, la pittura e la doratura. Il tema più rappresentato nel terzo quarto del secolo sono le scene di corteggiamento: figure di dame e cavalieri isolate o a coppie, colte spesso in atteggiamento amoroso o mentre suonano strumenti musicali, circondate da paesaggi campestri e giardini appena accennati e inquadrati da motivi a rocailles. Il tema delle scene galanti e dei soggetti pastorali di gusto francese, secondo la moda derivata da Watteau e da Boucher,diventa l'elemento costante della pittura a smalto su vetro bianco opaco, almeno fino alla fine degli anni Settanta (cfr. M. Gobbi, 1996). Relativamente all'acquisizione del pezzo da parte dei Musei Civici di Pesaro si è scelto di indicare genericamente come terminus post quem l'anno di morte della marchesa Vittoria Toschi Mosca (1885), anche se si segnala che fin dal 1877 l'illustre cittadina stilò un testamento in cui lasciava alla città il Palazzo Mazzolari da lei acquistato per collocarvi la propria collezione artistica con l'obbligo espresso di stabilirvi subito un pubblico museo rivolto alla studiosa gioventù (Barletta C.-Marchetti A., 1994)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100205333
- NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.G.1556
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0