Monseigneur Armand de Bourbon Prince (...). ritratto di monsignore Armando di Borbone principe di Conty
stampa smarginata stampa di traduzione,
post 1650 - ante 1668
Ritratti: Armando di Borbone. Abbigliamento: militare; contemporaneo. Oggetti: fascia da generale; tendaggio; nappa di cordone. Costruzioni: muro. Decorazioni: ghirlanda; cornice ovale. Araldica: stemma gentilizio di Armando di Borbone
- OGGETTO stampa smarginata stampa di traduzione
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MATERIA E TECNICA
carta/ bulino
- AMBITO CULTURALE Ambito Francese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Civico
- LOCALIZZAZIONE Palazzo ducale
- INDIRIZZO Corso Vittorio Emanuele, 23, Urbania (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il personaggio effigiato è Armando di Borbone (1629-1666), figlio di Enrico II e Carlotta di Montmorency. Il titolo di principe di Conty fu ripristinato in suo favore nel 1629. Destinato alla carriera ecclesiastica, fu immediatamente proposto per il cappello cardinalizio. Ciò causò il proliferare di intrighi orditi per assicurare la nomina di un altro cardinale. Allo scoppio della Fronda nel 1649, quando suo fratello Luigi II ebbe il governo, sua sorella Anna Ginevra fece in modo che il Conty si avvicinasse ai parigini, dopodichè egli fu eletto comandante in capo della Fronda, fantoccio nelle mani dei suoi fautori. Arrestato con il Condè e il cognato nel 1650, venne rilasciato insieme a questi nel 1651 grazie alla coalizione tra la loro fazione e i Frondisti. Armando, come da accordi rinunciò alle sue mire ecclesiastiche. Nel 1652 fu lasciato in comando dal Condè a Bordeaux dove le forze governative lo cacciarono nel luglio 1653. Si riappacificò, quindi, con il Mazarino sposando nel 1654, una sua nipote Anna Maria Martinozzi che gli diede due figli: Luigi Armando e Francesco Luigi e divenendo comandante in Catalogna e Italia. In seguito figura come mecenate della letteratura e si avvicinò, come sua sorella, al Giansenismo. Morì in Linguadoca, di cui era governatore. Sulla base del confronto con altre analoghe stampe conservate nel Palazzo Ducale di Urbania, è ipotizzzabile che l'incisione appartenesse a una serie di cui non si è rintracciato il titolo, nè se ne conosce la consistenza, ma che era evidentemente dedicata ai ritratti di uomini e donne illustri o che rivestivano importanti ruoli di potere e comando nella società della prima metà del '600. Probabilmente le stampe all'origine erano raccolte in rilegatura e presentano per l'effigie una medesima impaginazione: il ritratto all'interno di una cornice ovale, con la figura posta di tre quarti davanti a un tendaggio scostato per lasciare spazio ad un'apertura paesaggistica in cui si animano, per lo più, scene di caccia o scene di battaglia. Le varianti sono minime. Non si esclude che Balthasar Moncornet fosse anche l'incisore della serie, anzi, sembrerebbe probabile sulla base di confronti stilistici con sue opere firmate. Qui, però, si è fatta la scelta prudente di attenersi alle indicazioni di responsabilità che lo individuano come editore
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100152499
- NUMERO D'INVENTARIO SS.165
- ENTE SCHEDATORE Regione Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2004
2006
- STEMMI in alto a sinistra - gentilizio - Stemma - Borbone Armando di - scudo: cimato da corona di principe; campo: d'argento ai tre gigli posti in pila; scala posta in cuore
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0