altare - bottega marchigiana (sec. XVII)

altare, 1673 - 1673

Altare a muro poggiante su zoccolo dipinto a finti marmi colorati; due semicolonne laterali scanalate nella parte inferiore e intagliate a rilievo con tralci di vite e uccelli nella parte superiore; capitelli compositi che sostengono la trabeazione a cornici dentellate mistilinee; timpano arcuato spezzato al centro dalla grata bombata di un coretto; intagli laterali a grandi volute culminanti in teste di cherubini da cui pendono festoni di frutta

  • OGGETTO altare
  • MISURE Altezza: 6 m
    Larghezza: 4 m
  • AMBITO CULTURALE Bottega Marchigiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Maria Maddalena
  • INDIRIZZO via Marconi, s.n, Serra de' Conti (AN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Dalle visite pastorali della prima metà del Settecento pubblicate da Mencucci (1994) veniamo a conoscenza che l'altare della parete sinistra della chiesa era dedicato a Santa Maria Assunta, rappresentata nel dipinto di Clemente Majoli al suo interno. Lungo la cornice dorata della tela e nei dadi di base delle colonne laterali sono intagliati dei gigli, emblema della famiglia Honorati di Serra de' Conti. Infatti in un inventario della chiesa del 1835, studiato da Silvia Giuliodori, si testimonia che l'altare, ceduto liberamente nel 1671 dai fratelli Bartoli, nel 1690 passò per volontà testamentaria di Isidoro Honorati sotto il patronato di sua sorella Anna Maria, più volte nominata badessa del convento nella seconda metà del Seicento. La data di esecuzione della pregevole struttura lignea (1573) è indicata nello zoccolo di base, mentre i raffinati toni del rosso e dell'azzurro che ricoprono gli intagli sono stati recentemente recuperati sotto un pesante strato di smalto color avorio risalente ad un intervento del 1914-19. La ricchezza degli arredi lignei è un tratto distintivo della piccola chiesa, costruita a partire dal 1603 secondo un'originale schema mistilineo ad ellisse che, come ricorda Amelia Mariotti in una relazione sul patrimonio storico artistico di Serra de' Conti in deposito presso il Municipio, trova raffronti con le costruzioni romane del Borromini. La chiesa è annessa al monastero delle clarisse, probabilmente esistente sin dal XIV secolo, ma rifondato nel 1574 ad opera della comunità dopo decenni di abbandono. Per confronti con analoghi altari intagliati e policromi del seicento marchigiano, che ripropongono in forme sempre più articolate e fastose schemi tardo manieristici, si veda "La cultura lignea", 1999
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100044223
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2003
    2003
    2007
  • ISCRIZIONI al centro dello zoccolo inferiore - ANNO DOMINI/ MDCLXXIII - lettere capitali - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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