lapide commemorativa - bottega marchigiana (sec. XVII)
lapide commemorativa,
1678 - 1678
Sulla lapide di pietra rettangolare è scolpita su 10 righe un'iscrizione a caratteri capitali
- OGGETTO lapide commemorativa
- AMBITO CULTURALE Bottega Marchigiana
- LOCALIZZAZIONE Jesi (AN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide, murata in alto sulla facciata, ricorda la ricostruzione della facciata di laterizi in tre registri sovrapposti semplicemente scanditi da lisce lesene con capitelli ionici e cornici orizzontali sempre operate di laterizi e coronamento sagomato. Stilisticamnete l'architettura risulta pertinente all'ambito marchigiano della fine 600 inizio 700 (si veda a Jesi la facciata delle chiese dell'Adorazione e di S. Maria delle Grazie). Tale ricostruzione, avvenuta nel 1678 patrocinata dal Rev. Francesco Tundi, può essere considerata l'ultima fase strutturale della chiesa. La storia dell'edificio risulta quanto mai lacunosa per il periodo anteriore al XVI secolo. Difatti l'unica cosa certa è che il titolo di S. Giovanni Battista, forse pertinente ad altro edificio urbano in Terra Vecchia, fondato dai Benedettini nel IX secolo, ed al quale forseè pertinente l'ara con i simboli degli Evangelisti, datata 1804 (conservata presso il locale Museo Civico), è nominato esplicitamente la prima volta nel 1220, e nel 1290 come dipendenza del Monastero di Avellana. Indi, dopo essere stata possesso di canonici jesini il complesso, che doveva comprendere anche un ospizio, venne affidato alle monache agostiniane (1569) e nel 1590 fu attribuito agli Apostolini Bernabiti. Si deve a loro la ricostruzione della chiesa, a pianta rettangolare, forse con abside semicircolare, senza cappelle laterali e con copertura lignea. Tali lavori vennero effettuati post 1607, poichè gli Apostolini si avvalsero di un lascito testamentario di 150 scudi legato a Baldo Baldini. Di questa fase poco resta: il rilievo con il Battesimo di Cristo in facciata, datato a l 1596, alcuni dipinti nella Cappella Ripanti attr. al Duti e forse alcuni frammenti di affresco recentemente venuti alla luce nel corridoio dell'oratorio plausibilmente identificabili con quei decori dipinti per i quali gli Apostolini ricevettero, nel 1628, un contributo dal Comune. Dopo la soppressione di detto Ordine, nel 1656, il complesso venne affidato dal Card. Cybo ai Filippini i quali a partire dal 1665 intrapresero sostanziali trasformazioni. In tale epoca vennero rialzati i muri perimetrali, si costruirono le cappelle laterali, si trasformò il presbiterio con conclusione rettilinea, si coprì la chiesa a volta. La chiesa rinnovata venne consacrata il 13 giugno 1694 dal Card. Petrucci, vescovo di Jesi. I Filippini rimasero sino al 1798 quando nella chiesa fu trasferito il titolo parrocchiale della vicina chiesa di S. Nicolò chiusa al culto. Restauri vennero intrapresi nel 1830 ca. e ancora nel 1871-90. Nel 1940 venne rifatto il pavimento e nel 1950-51 vennero restaurate le cappelle. La storia della chiesa è riferita da G. Annibaldi, "Dei PP. Filippini e d'una sedia di S. Filippo N. in Jesi", Jesi 1895; T. Cecon "Chiesa di S. Giovanni Battista detta di S. Filippo", Jesi 1954 (dattiloscritto presso la Bib. Civica); I. Cannelloni, "Lungo la strada di Terra Vecchia", Jesi 1955
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
detenzione Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100028379
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 1979
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
- ISCRIZIONI al centro - A. M. D. G./ D. FRANCESCO DE TUNDIS/ AESINATI OLIM CANONICOR. REGUL/ S. SALVATORIS GENERLI, MUNC/ EUGUBI PPETUO S. SECUNDI ABBATI/ VIRO VIRTUT. VEL APUD ROMAN AULA/ PERCELEBRI, OB IMPENSAS IN HUIUS/ ECCLESI, FORNICIS, FRONTISQUE STRU/CTURA SPONTE COLLATAS, P.P. CONGR./ ORATOR. POS. A. DOM. MDCLXXVIII - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0