adorazione dei Re Magi
All'interno di una composizione affollata si svolge la scena dell'adorazione dei Magi. La Vergine è assisa su un trono lapideo e sorregge il Bambino che, completamente nudo, indica con la mano sinistra i tre re venuti ad omaggiarlo. Il più anziano, prostrato dinanzi al Bambino, è raffigurato in atto di baciargli il piede mentre sorregge con il braccio sinistro una sorta di candida veste. Alle sue spalle sono raffigurati gli altri due magi che ugualmente riverenti recano i loro doni. Vicino alla Madonna è raffigurato San Giuseppe. Nell'angolo in basso a destra è la figura di un uomo inginocchiato con una corona in mano. Il giovane vestito di nero indossa una gorgiera e al fianco tiene appeso uno spadino. L'abbigliamento "moderno" rispetto alle vesti all'antica indossate dagli altri personaggi, insieme al volto caratterizzato in senso ritrattistico, sono elementi che inducono a ritenere che possa trattarsi del committente del dipinto
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Fiammingo
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Chiesa di S. Francesco (ex)
- INDIRIZZO Via Frà Giordano, 221, Giano Dell'umbria (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, per quanto concerne il nucleo centrale con la Sacra Famiglia e i Re Magi, riproduce in controparte l'Adorazione dei Magi (1564) di Federico Zuccari conservata nella cappella Grimani in San Francesco della Vigna a Venezia. Il fatto che sia in controparte, insieme alla presenza di alcune varianti rispetto al modello, induce a credere che l'anonimo pittore di Giano abbia potuto conoscere il dipinto zuccariano per il tramite di stampe di traduzione. Infatti, le varianti che appaiono nella tela, come ad esempio il re magio al centro che tiene le braccia incrociate al petto invece di sorreggere il vaso con il prezioso dono, la presenza in primo piano del ricco recipiente con struttura architettonica e la pietra squadrata posta nell'angolo in basso a sinistra, assenti nell'originale, sono le stesse presenti in una stampa realizzata dall'incisore olandese Cornelis Cort e inclusa in un volume dedicato alla Vita di Gesù, una raccolta di invenzioni dovute a diversi autori pubblicata nel 1568 (cfr. Strauss et al. 1986, vol. 52; Acidini Luchinat 1998; Lorenzoni 2015). Un altro esemplare, con ulteriori varianti, fu realizzato successivamente da Justus Sadeler e dedicato al conte Marco Trissino (cfr. Monaco 2009). Il paggio al centro, che rivolge lo sguardo all'osservatore mentre tiene le redini di un cavallo e che costituisce il punto focale della composizione, sembra prendere a modello una stampa realizzata da Jacob Matham, anch'essa raffigurante l'Adorazione dei Magi di Federico Zuccari, ma con altre varianti rispetto a quelle apportate dal Cort (cfr. Strauss et al. 1980, vol. 4; D'Autilia, scheda OA/I, NCTN 1500337742, in Catalogo Generale dei Beni Culturali). Da tali considerazioni risulta piuttosto convincente l'ipotesi che l'anonimo pittore di San Francesco si sia servito di stampe come modelli per la realizzazione della sua opera. La composizione affollata, i ricchi cromatismi, la cura del dettaglio e alcuni caratteri fisionomici, pur non essendo valutabili appieno a causa del pessimo stato conservativo, inducono a ipotizzare la mano di un artista fiammingo. Per quanto concerne la datazione, l'esecuzione del dipinto è da fissare entro il 1647, anno di erezione della imponente macchina d'altare che lo incornicia
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000220252
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI a sinistra del trono lapideo - SACELLVM [...]/ EXTRVENDV[M] [...]/ [...] I.C. FIL[...] - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0