Santa Caterina d'Alessandria
Cornice centinata e dorata costituita, alla base, da due plinti marmorizzati, arricchiti di finti tarsie e cornicette modanate e dorate; al di sopra si elevano due paraste laterali decorate a doppia treccia; su ciascuna parasta si imposta in aggetto una semicolonna rudentata presso la base, decorata da rilievi a grottesche e terminante in capitello composito, sormontato da abaco con una greca dipinta di azzurro e oro. Sui due rincassi ai lati della pala sono dieci pannelli dipinti di forma rettangolare, raffiguranti un Santo su ciascun pannello; otto di essi (quattro per lato) sono supportati da due uniche assi, mentre gli ultimi due in alto sono su tavolette singole. Il coronamento centinato presenta lacunari con fioroni aggettanti nel sottarco, una fascia con treccia e una ampia fascia con rilievi a motivi vegetali su fondo azzurro; sulla terminazione, per tutta la lunghezza dell'arco di coronamento, sono posti una serie di cherubini intagliati e dorati
- OGGETTO cornice di pala d'altare
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MISURE
Profondità: 40 cm
Altezza: 310 cm
Larghezza: 65 cm
- AMBITO CULTURALE Bottega Italia Centrale
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ATTRIBUZIONI
Santoro Giacomo Detto Iacopo Siculo (1490 Ca./ 1543-1544): pittore
- LOCALIZZAZIONE Spoleto (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La cornice è realizzata in legno di pioppo, differisce la semicolonna destra che invece è realizzata in tavolette di tiglio assemblate e levigate all'esterno per ricevere la decorazione. I pannelli dipinti con otto Santi francescani e due Sante sono risultati di elevata qualità esecutiva e compiuti con i medesimi pigmenti adottati per la pala, ascrivibili dunque allo stesso Jacopo Siculo. La cornice presentava prima del restauro delle parti aggiunte, consistenti in due elementi nella parte inferiore delle colonne e in una sottile banda lignea sotto il "paliotto", dipinta a finto marmo, databili al sec. XVII; già notate da Giuseppe Sordini nel 1908, queste parti avevano lo scopo di sopraelevare il dipinto sull'altare maggiore della SS. Annuziata; in sede di restauro si è deciso di rimuoverle per ripristinare la forma originale della carpenteria (Benazzi G., 1984; Masci M./ Ramaccini R., 1984). Per la vicenda dello smontaggio e dei numerosi spostamenti della predella e della cornice va aggiunto che nel dicembre 1982 esse furono trasportate nel capannone del Piano di S. Scolastica, quale deposito temporaneo delle opere danneggiate dal terremoto del 1979, per poi essere trasferite a Spoleto per il restauro (prima nell'ex chiesa di S. Agata, poi nel laboratorio Coo.Be.C); su tutta la complessa vicenda si veda Benazzi G., 1984
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000216540-2
- NUMERO D'INVENTARIO 001_02-2016/11/05-ID298
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 2017
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0