frontone di porta, post 1523 - ca 1527

Fronte a capanna inquadrata da piedritti aggettanti sui quali poggiano le estremità laterali della cuspide guarnite da elemento decorativo a doppia voluta al centro, portale centinato e superiormente finestra a oculo con c ornice sagomata, affiancata da adue strette aoerture centinate includenti le campane con cuspide a cimasa aggrettante, ornata da cornice a dentelli su fascia liscia., croce apicale

  • OGGETTO frontone di porta
  • MATERIA E TECNICA BASALTO
    MURATURA
  • ATTRIBUZIONI Sanmicheli Michele (attribuito): progettista
  • LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa di S.Rocco, che sorge presso la "platea Populi" centro della vit a civile orvietana, di fronte al palazzo del Capitano del Popolo, fu costr uita per un'iniziativa civica sollecitata dalla grave epidemia di peste de l 1523. Si costituiva infatti in quell'anno una "società dei forestieri in onore di S.Rocco", con lo scopo di edificare "una cappella o una chiesa" dedicata a quel santo (ASO, Notarile 467, cc.169-170) ; e, nello stesso an no, otteneva dal Comune una porzione dell'area già sede della "torre del P apa" (ASO, Riformanze 242, cc.495-496) e di altri immobili alquanto decade nti, ceduta definitivamente all'ente -che ne godeva fin dal XIV secolo- ne l 1515 da papa Leone X (Perali, 1919, p.159). Tra i soprastanti della Soci età dei Forestieri, cui è dunque legata la costruzione di questo santuari o "contra pestem" orvietano, figura "magister michael alias el verona", ov vero Michele Sanmicheli (Verona, 1484-1559), presente ad Orvieto fin dal 1 512 come capomastro dell'Opera del Duomo -incarico che mantenne fino al 15 25. Nella recente monografia dedicata all'architetto veronese, i contribut i di Cambareri e Buchicchio puntualizzano con chiarezza le fasi della sua attività orvietana divisa tra commissioni pubbliche -presso il cantiere de lla cattedrale e al servizio del Comune- e private, in particolare per la committenza Petrucci finalizzata alla realizzazione, tra il I e il II dece nnio del '500, della cappella familiare nella chiesa di S.Domenico e del p alazzo di residenza. Tra gli incarici pubblici, Buchicchio, sulla scorta d elle fonti documentali individuate dal Perali, registra anche, appunto, qu ello relativo al progetto per l'erezione della chiesa di S.Rocco: tale ini ziativa fu deliberata nelle Riformanze comunali fin dal 1523, anno del più grave propagarsi della peste, anche se l'inizio dei lavori non avvenne pr ima del 1526, a motivo di un contenzioso gravante sull'area destinata dal Comune al nuovo edificio (ASO, Riformanze, 242, cc. 767-768 e 860-861) che non fu dunque completato prima del 1527, quando ormai il Sanmicheli aveva definitivamente lasciato, da circa un anno, la città. Lo stesso studioso ritiene pertanto che il progetto originario, attribuibile con forte probab ilità all'artista veronese sempre menzionato nei documenti come uno dei so prastanti della Società di S.Rocco, fu in seguito semplificato nel corso d ella realizzazione soprattutto riguardo alla pianta e, forse, secondo chi scrive, alla facciata dove il portale in basalto, soltanto nella elegante articolazione delle modanature della sola trabeazione può riferirsi dirett amente alle novità del classicismo sanmicheliano, mostrando evidenti analo gie (cfr. Buchicchio, 1995, figg. pp.31 e 51) con le finestre al I piano d el palazzo costruito dal Sanmicheli ad Orvieto per Girolamo Petrucci; ment re la conclusione con la lunetta superiore affiancata dal motivo a voluta con rosetta ripropone invece un modulo decorativo rinascimentale non certo innovativo od originale, per di più ben più vecchio di almeno 3 decenni - stando solo ai precedenti orvietani rappresentati dal portale laterale del la chiesa di S.Giovenale datato 1497, o alla cornice architettonica che ra cchiude l'affresco del Pastura del 1493, nella ex chiesa di S.Antonio. La costruzione del nuovo edificio cinquecentesco segnò comunque l'avvio di un importante fase di rinnovamento che interesserà, nel corso del secolo XVI , tutto il complesso della piazza del Popolo e vedrà la sistemazione del p ozzo monumentale con il puteale sangallesco, tra il 1528 e il 1532, al cen tro dell'asse palazzo del Popolo-chiesa di S.Rocco; l'intervento di ristru tturazione del palazzo Simoncelli sul lato orientale della piazza, e della chiesa di S.Bernardo, su quello occidentale; ed infine col restauro dello stesso palazzo del Popolo che versava a quell'epoca in condizioni di rovi nosa decadenza. Ancora riguardo alla chiesa di S.Rocco, resta però da chia rire il fatto che, della facciata originaria, nel suo assetto complessivo, oltre al portale non rimane che la testimonianza di due documenti: il dis egno ottocentesco dell'architetto tedesco F.M.Hessemer, compreso nell'albu m da lui realizzato durante il suo soggiorno italiano, nella tappa orvieta na del 1828 (v: Satolli, 1978, fig.64); ed una preziosa fotografia inserit a nella pratica di restauro 1929-30, conservata presso l'Archivio storico della Soprintendenza BAAAS di Perugia. Nella diversa cronologia, le due fo nti documentano lo stesso prospetto nella sua configurazione primitiva, co n spioventi ben più ripidi e dunque una cuspide più accentuata, finestra r ettangolare al di sopra del portale, campanile a vela sul lato destro dell e mura perimetrali. La sistemazione attuale si deve infatti al consistente intervento di restauro seguito al crollo di una porzione del tetto -quell a verso la facciata- verificatasi nel 1924 a causa del graduale deterioram ento della struttura e del "cedimento della parete della chiesa dal la
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000084844-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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