grifoni e motivi decorativi fitomorfi

reliquiario a ostensorio,

Reliquiario a ostensorio di tipo ambrosiano. Tre piedini a zampa leonina c onclusa in una foglia ricurva avvolgente, ciascuna, un angolo della base, formata da una doppia cornice aggettante e modanata che inquadra una spec chiatura per lato, in argento lavorato a sbalzo con motivi a volute veget ali e racemi. Oltre la base è un gradino col bordo lavorato a foglie lanc eolate e incavate nel mezzo. Il fusto è composto da un rocchetto in argen to con foglie a rilievo su fondo puntinato racchiuso tra bordini a becco d i civetta; balaustro a fuso, poggiante su bordo aggettante a becco di cive tta, sul quale emergono festoni, foglie e anelli; nodo ovoidale con baccel lature, racemi e volute vegetali. Su di esso si impostano tre colonnine li sce in argento, alternate a fusioni metalliche a forma di voluta culminant e in una testa di grifo. Lo stesso motivo si ripete sull' orlo del nodo. C upola a scaglie, frontone triangolare per ogni faccia, con pietra tonda. Croce apicale trilobata su globo e elemento a cono

  • OGGETTO reliquiario a ostensorio
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ bulinatura/ incisione
    ottone/ fusione/ cesellatura/ incisione/ doratura
    vetro/ sfaccettatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Umbra
  • LOCALIZZAZIONE Città della Pieve (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le notizie relative al reliquiario si trovano nel volume di Fiorenzo Canut i (1926). Per la storia delle reliquie si rimanda a quanto raccontato dal canonico (pagg. 24-25). Egli afferma che nel 1825 il vescovo Mami fece l a loro ricognizione e "le ripose in un vasetto nuovo di cristallo" (la Bol la, datata 14 giugno 1825, è conservata nell' Archivio Diocesano di Città della Pieve, cartella 12, busta 36). Il vescovo Foschini provvide a riuni rle tutte in unica teca, "e in questa occasione furono le reliquie stesse collocate in un ricco reliquiario d' argento, che è quello che si espone a nche oggi alla pubblica venerazione". In realtà l' oggetto è in gran parte in ottone dorato, con inserti in argento. Interessante il confronto con a ltre opere presenti nel territorio: Corciano (chiesa museo di San Cristofo ro); Isola Maggiore sul Trasimeno (Chiesa di San Salvatore); reliquiario d etto della Vera Croce conservato a Panicale (San Michele arcangelo). Le no tizie fornite dal Canuti non forniscono comunque elementi certi; dal racco nto non si capisce la provenienza dell'oggetto; difficile che fosse colloc ato nella chiesa, la cui sacrestia era stata, alla fine del Settecento, de pauperata di gran parte dei beni dai francesi. In attesa di ritrovare dati d'archivio più precisi, ed escludendo la possibilità di un rifacimento in stile, si conclude che l'opera possa rientrare nel novero degli oggetti r iferibili alla bottega del Roscetto
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000078450
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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