telamone, grottesche, Giudizio di Mida, Astronomia
Da sinistra: figura tronca di telamone, di spalle e in atto di aggiustarsi sul capo il drappo, con terminazione architettonica a piedritto grottesch e con ibrido teratomorfo, sfinge alata accosciata, testina coronata, ovale includente centauro tra due ibridi con busto femminile che sorreggono cap re cornice mistilinea sagomata su cui poggiano 2 ninfe e 2 putti che caval cano volatili, includente paesaggio con alberi e architetture classiche e scena di gara musicale: in primo piano sulla ds Mida seduto a terra, di sp alle, ha vistose orecchie d'asino e indica figura alla sua sn; in secondo piano, a sn Pan seduto a terra reca siringa alla bocca, mentre a ds Apollo in piedi suona viola grottesche come a sn Astronomia come figura femminil e assisa presso parasta con drappi: ha capelli acconciati con nastro verde , manto verde su corpetto giallo, camicia bianca e veste grigia; reca nell a ds alzata il compasso e sorregge colla sn sfera armillare a ds, tra grot tesche, paesaggio con architetture
- OGGETTO decorazione pittorica
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ATTRIBUZIONI
Savini Salvio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Villa del Cardinale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La scena della gara musicale sta qui ad esaltare il ruolo di Apollo, dio d ella poesia e della musica, come Musagete. L'attributo della cetra dell'et à classica, lascia il posto alla lira da braccio o alla viola nella pittur a dei secoli XV e XVI. Il tema è spesso confuso con quello di Apollo e Mar sia, dove però Marsia, satiro anch'esso, è solitamente privo delle caratte ristiche caprine; qui, la presenza di Mida come giudice chiarisce il sogge tto. Il tema ha comunque significato simbolico, come conflitto tra intelletto e d emozioni, tra elevazione dello spirito (apollineo) e sollecitazione dell e passioni (panico). Nell'alta fascia decorata, che occupa circa un terzo dell'estensione total e delle pareti della sala - aumentata grazie allo sfondamento del soffitto includendovi nell'altezza piano normale e mezzanino-, il ritmo della figu razione è scandito da colonne sui lati N-O e S-E, e da paraste sui lati O ed E, presso le quali sono collocate le monumentali figure femminili. Esse interpretano due tematiche allegoriche differenti ma complementari: sui l ati corti del salone sono rappresentate le virtù che contraddistinguono il Cardinale e il suo illuminato governo; su quelli lunghi, le Arti Liberali del Trivio e del Quadrivio, favorite dall'opera del grande mecenate, cui tributano onore. E' il climax del discorso celebrativo che informa l'inter o programma decorativo della Villa. L'ormai prossimo intervento di restaur o potrà forse ancor meglio chiarirne la portata, restituendo le eventuali iscrizioni incluse nei cartigli o il significato di quelle oggi solo parzi almente leggibili. Potrà inoltre eliminare tutte le alterazioni subite nel tempo da questi affreschi, in particolare quelli della parete di N-E, e r ipristinare l'originario impatto visivo, oggi compromesso dalla sconcertan te nudità della porzione inferiore delle pareti, private del loro rivestim ento originario. Potrà segnare infine un momento forse decisivo nell'ambit o della vicenda attributiva, ormai generalmente orientata sul nome del Sav ini oltre che per le affinità stilistiche con gli affreschi autografi di C ittà della Pieve, anche per l'individuazione di una sigla "SS", oggi confu sa tra le cifre della tavola dell'Aritmetica sulla parete S-O, e di una da ta, 1581, in un particolare della figurazione contigua, attualmente illegi bile (v. Vagaggini, 1985-6, p.97). Ma proprio in ambito attributivo, rimane a nostro avviso da valutare il se gno evidente, come già accennato per alcune grottesche della Villa, di una matrice stilistica finora mai indicata che può invece fornire anche una p lausibile definizione delle origini artistiche e del bagaglio culturale de l Savini. In questo senso, nei relativi studi, viene segnalato un debito f ormativo nei confronti del Circignani (Sapori, 1982, p.55-6), o vengono ev idenziate qualità di derivazione senese -cromatismo, cangiantismo e dissol venze alla Beccafumi- riferite ad un possibile alunnato presso Bernardino Barbatelli (1550-1600). D'altra parte, il soggiorno del Savini a Roma (158 4-90) per l'importante commissione della pala con la "Predica del Battista " per la chiesa di S.Giovanni dei Fiorentini, dove lo aveva introdotto il Circignani, lascia presumere ulteriori contatti con la cultura senese: pro prio il Circignani aveva accanto a sè Cristoforo Roncalli allievo aggiorna to sulle novità senesi e vicino al Casolani. Sono state inoltre rilevate (Sapori, 1993, p.227) analogie linguistiche co lla pittura fiorentina dell'ottavo decennio, con Giovanbattista Naldini (1 537-1591) -al quale era stata attribuita la pala di S.Giovanni dei Fiorent ini, risultata poi invece autografa del Savini- e soprattutto col naldinia no Giovanni Balducci (notizie dal 1580). Ma, come anticipato, un ulteriore elemento va a questo punto indicato, in particolare a proposito delle grandi figure del Salone della Villa. Nel lo ro equilibrio tra monumentalità e sensualità, tra definizione grafica e se nsibilità cromatica, richiamano ancora quella matrice bronzinesca certo ac quisita attraverso una formazione fiorentina influenzata dal grande protag onista del II manierismo fiorentino, Alessandro Allori (1535-1607). Dopo l a morte nel 1572 del maestro Bronzino, e 2 anni dopo del Vasari, è lui ad egemonizzare la scena artistica della corte medicea, continua in OSS - Annotazioni
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000077905
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0