Esposizione di San Pietro Martire. Santo martire
dipinto,
Benedetto Di Bindo (attribuito)
notizie 1410-1417
Affresco quadrangolare
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Benedetto Di Bindo (attribuito)
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Stefano Fiorentino
Buonamico Buffalmacco
Taddeo di Bartolo
- LOCALIZZAZIONE Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Per la vicenda storica e storico-artistica della cappella si rimanda alla scheda 00076449. Innegabili i rapporti con la pittura senese dei primi del '400; il nome più ricorrente per la paternità è Benedetto di Bindo, confortato anche dal dato cronologico visto che nel 1415 venne a Perugia, dimorando a San Domenico e lavorando per i frati per i quali eseguì la decorazione di una finestra della sagrestia e morì probabilmente quì nel 1417. L'esame della cappella non evidenzia che gli affreschi siano stati eseguiti in due tempi differenti, gli intonaci sono allo stesso livello. Stilisticamente si nota la presenza di un cantiere abbastanza grande costituito forse da un capogruppo affiancato da aiutanti di cultura e formazione distinta. Benedetto da un naturalismo più profondo, nutrito di morbida e soffice fusione cromatica si rivolge alla novità del momento in casa senese (Giovanni da Milano e il gotico internazionale). Probabilmente questo progredire lo trasmise anche ai suoi collaboratori visto che in opere come la Sagrestia del Duomo e l'Arliquiera di Siena si servì di aiuti. Alcuni particolari di Perugia sono esatte citazioni di Benedetto. L'impianto decorativo è progettato da Benedetto quasi certamente, prendendo spunto da altri cicli (ad es. aveva lavorato a S. Domenico poco prima Cola Petruccioli). La parete di fondo denota rapporti con le 4 scene, dell'Arliquera, accanto alla presenza di Benedetto forse due collaboratori. Questa parete di fondo sembrerebbe però più unitaria stilisticamente probabilmente in continuazione di un progetto ben definito in precedenza. Il secondo maestro o collaboratore denota un gusto nordico oltremontano, specie nella definizione dell'architettura. Confrontando vari cicli pittorici su San Pietro Martire (specie gli affreschi della seconda cappella sinistra della chiesa di San Domenico a Gubbio, che Ottaviano Nelli avrebbe dipinto attorno al 1430, quì l'Esposizione del santo in Sant'Eustorgio a Milano è l'ultima scena) questo episodio, di cui è rimasto un piccolo frammento, si riferisce all'Esposizione di San Pietro Martire o ai suoi funerali. La parte conservata raffigura l'entrata laterale diuna chiesa di cui è visibile una parete riccamente intarsiata da marmi policromi. Sui tre vertici del timpano del tetto sono innalzate statue: probabilmente lo scorcio visibile ritrae un transetto ed è probabile che il pittore nel raffigurare questo edificio avesse in mente quello dell'episodio del Miracolo della nube
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000076456
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0