altare a edicola,
1625 - 1630
Poggiante su 3 gradini, ha mensa rettangolare a specchiature e croce gemmata centrale; su alti plinti poggiano le coppie di colonne inquadranti la pala d'altare, sormontata da capitello corinzio/in alto cornicione con drappo e testina alata; timpano semicircolare spezzato, decorato da rosette e palmette; alla sommità, entro conchiglia, ovato sormontato da cherubino e conchiglia; ai lati dell'ovato 2 peducci da cui pendono grappoli di frutta
- OGGETTO altare a edicola
- AMBITO CULTURALE Bottega Umbra Bottega Romana
- LOCALIZZAZIONE Terni (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare di S.Michele Arcangelo deve essere stato realizzato durante la II matà del II decennio del secolo, dal momento che la tela di S.Michele Arcangelo era già collocata nel 1630. Pur non esistendo nell'archivio di Stato di Roma alcuna documentazione relativa agli Sciamanna fino al 1642 (testamento di Barbara Sciamanna con lascito per le messe da dirsi nella cappella di famiglia) è da ritenersi che fosse stato Agostino Antonio Sciamanna uno dei primi nobili ternani ad ottenere in patronato una delle cappelle più importanti della basilica. Egli era infatti un influente cittadino ternano, di stanza a Roma, in stretti rapporti con Clemente VIII Aldobrandini e col cardinale nipote Pietro, quale capitano delle milizie pontificie, insignito col titolo di patrizio romano nel 1617, e morto nel 1622. Dal suo matrimonio con Elbora di Tullio Scotti dei Signori di S.Vito nacquero Ludovico e Brunoro, i cui monumenti funerari sono nella medesima cappella. Inoltre Agostino era deputato nella commissione per la traslazione del corpo di S.Valentino dalla cattedrale all abasilica, e per i lavori di restauro da farsi alla chiesa e alla cappella-deposito già dal 27 luglio 1605 (b.1700, c.225). E' probabilmente anche tra quelli che contattarono i carmelitani a Roma nell'autunno 1605, ed è inoltre inviato dal vescovo di Terni al cardinale di Camerino nel 1610 per presentare a costui i dettagli della processione che si dovrà svolgere per la traslazione del corpo del santo. L'altare segue i modelli romani presenti nelle chiese della Controriforma di grandiosi altari in pietra innalzati dalle singole famiglie gentilizie nelle proprie cappelle monumentali con uso funerario. Nel 1655 Ferdinando Sciamanna dota la cappella di altri 500 scudi, confermati nel suo ultimo testamento del 1672 ed infine, nel 1691, la baronessa Paola Sciamanna Mattei vi istituisce una cappellania perpetua di 1500 scudi annui
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000067929-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI sopra cornicione/in cornice dorata/fondo azzurro - EX SEPTEM ALTARIBUS - a pennello - latino
- STEMMI plinti che sostengono la colonne laterali - gentilizio - Stemma - famiglia Sciamanna - 2 - scudo sormontato da elmo graticolato, piumato con giglio apicale, inquartato all'albero di quercia tre bande ondate
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0