recinzione di altare,
post 1696 - ante 1698
Fontana Carlo (bottega)
1634/ 1714
Su scalino in rosso di Verona, base modanata su cui poggiano pilastrini a specchiature (listelli in marmo rosso su nero) chiusi da inferriate in ferro battuto a riccioli. Scorrimano modanato giuntato con grappe di ferro
- OGGETTO recinzione di altare
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ATTRIBUZIONI
Fontana Carlo (bottega): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Terni (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1693 fu risollecitata da parte dei frati l'esigenza di ritrovare il corpo del santo, del quale si era già persa l'ubicazione, per porlo in un nuovo deposito a vista per i fedeli. Secondo quanto afferma l'Angeloni (1646, p.431) sotto l'altare maggiore esisteva già un "altarino, che risponde nel coro", realizzato in concomitanza ai lavori di ampliamento del coro nel 1630. Nel corso del 1696 (Riformanze) il Comune di Terni stanziò circa mille scudi per realizzare il nuovo deposito, la statua d'argento, la cassa e la confessione con balaustre id pietre e ferro. L'8 maggio 1696 se ne stanziano altri 3000 (b.1725) e il 19 gennaio 1698 (b.1726, cc.258-9) altri 400. A questa data si registra la decisione di smontare un arco in stucco fatto precedentamente senza la sovvenzione del comune per realizzarne uno di marmi pregiati che i soprastanti avevano trovato in parte e fatti lavorare a Roma: "e poichè il disegno del signor cavalier Fontana architetto così celebre (è) stato di parere che i fondi intorno all'ornato si facci di giallo antico che appunto i supplicanti l'anno fatte cavare nelle montagne di Battiferro e fatteli condurre a S.Valentino dove con quattro seche si secano la pietre et tre scarpellini e quattro fra arrotatori et allustratori acciò quanto prima questo sacro sepolcro vienghi terminato". Se ne deduce che le pietre, di varia provenienza, vennero lavorate in loco su disegno del Fontana. Nella seduta del 20 aprile 1698 si dichiara che la cappella ed il sepolcro sono pressochè conclusi. Il 7 aprile 1699 si faceva notare che le palme poste sotto la corona retta da due angeli sull'arco della confessione erano ancora in cartone e sarebbe stato opportuno farle eseguire in rame o bronzo dorato come il resto della decorazione applicata. tutto era concluso per il 29 settembre 1699quando si svolse la processione solenne per la quale si preparò anche una relazione a stampa che non ci è pervenuta. La recinzione si richiama a quelle presenti nel transetto, cambiando solo nella decorazione delle inferriate e nella scelta dei marmi usati. Mentre a Roma venivano compiute la parti più importanti, nel cantiere di S.Valentino operavano alcuni scalpellini ternani per la realizzazione di parti secondarie su progetto del Fontana. Probabilmente anche queste inferriate sono loro opera
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000067910
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1998
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0