calice,
1649 - 1649
Il piede circolare ha una fascia esterna decvorata con un aghirlanda incisa, a cui segue un'altra fascia con grosse foglie e una decorazione nastriforme. Il fusto ha un grosso nodo ornato con lo stesso motivo nastriforme che si ripete anche sul sottocoppa. Lavorazione a sbalzo
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
ARGENTO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
- LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Vaso sacro usato nella messa per la consacrazione del vino, il calice fu impiegato sin dai primi tempi del Cristianesimo; poichè i primi luoghi di culto furono ambienti comuni in abitazioni private, la sua origine fu certamente legata alla suppellettile domestica. Il "Liber Pontificalis" ne cita immumerevoli esempi sotto la duplice terminologia di "calices" e "schiphi"; in relazioni alle diverse funzioni (consacrazione del vino, distribuzione dell'Eucarestia oppure semplicemente oggetto votivo) esistevano varie tipologie del calice che poteva essere in oro o argento, talvolta lavorato a sbalzo e cesello con figurazioni in rilievo e spesso decorato con perle e gemme. Dopo il Mille, con la semplificazione del rito e il disuso della somministrazione del vino ai fedeli, la forma del calice divenne essenziale e di dimensioni minori. Verso la fine del Duecento raggiunse la struttura definitiva, caratterizzata da fusto, coppa e base, che si è mantenuta nei secoli successivi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060446
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
- ISCRIZIONI sul retro della base lungo il bordo - "SENATUS URBEVET. SMO IOSEPH PROTECTORI DONAVIT ANN. 1649" - a incisione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0