candeliere da chiesa,
1617 - 1617
La base a forma piramidale ha tre piedi a forma di zampe di animale; ogni faccia ha uno stemma a sbalzo: due contengono un'iscrizione e il terzo la raffigurazione della Madonna con manto aperto a proteggere due piccole figure di profilo e con mani giunte. Sopra ogni stemma vi è il volto di un putto. Il fusto presenta due nodi decorati e il piattino con punzone è ornato con un motivo a godronatura
- OGGETTO candeliere da chiesa
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MATERIA E TECNICA
ARGENTO
- AMBITO CULTURALE Bottega Italiana
- LOCALIZZAZIONE Orvieto (TR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sostegno per un'unica candela, il candeliere è usato nella liturgia cristiana sin dai primi secoli, data la connessione con la simbologia della luce. Il primo riferimento certo ad un servizio di lumi ("cereostata"), in diretto rapporto con la messa, si trova una rubrica del Primo Ordine Romano (secc. VII-VIII) dove si parla dei sette ceri che dovevano precedere il Papa sino davanti all'altare. Durante il Medioevo si usava porre i candelieri a terra, quattro a destra e tre a sinistra dell'altare, in quanto Leone IV (847-855) aveva vietato di porli sopra l'altare. Con Innocenzo III (1198-1216) nel "De Sacro Altarys mysterio" (II, c. XXI) si attesta l'uso di due candelieri ai lati di una croce sull'altare nel cerimoniale romano; ma questa disposizione non ebbe rapida diffusione poichè in molte miniature del XIII-XIV secolo compaiono il cero in mano al chierico, oppure il candeliere da un lato dell'altare in simmetria con la croce posta dall'altro lato.Per quanto riguarda il numero dei candelieri, inizialmente non era prescritto ed era collegato alla solennità delle festa. Con il "Caerimoniale Episcoporum"(1600) la serie dei candelieri si stabilizzò a sei per la messa cantata, a quattro e due per quella letta, a sette per il pontificale. Dal periodo barocco all'Ottocento il servizio di altare è generalmente costituito da sei candelieri con una croce di altare dello stesso stile, da porre sulla mensa o sul gradino posteriore. I due candelieri di Orvieto furono donati nel 1617 da Silvia Palazzi alla Confraternita dei Raccomandati, come si può dedurre dalle iscrizioni; inoltre essi recano incisa l'immagine della Madonna della Misericordia (la Vergine con i devoti genuflessi sotto il suo manto), protettrice della Confraternita stessa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060414
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
- STEMMI sulla base dei due stemmi - Stemma - 2 - "BEATAE/VIRGINI/MARIAE/DE/COMMEN/DATIS/1617". "D/SILVA/PALATIA/DE/AVVEDUTIS/ PRIOR/FIER/CUR"
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0