L’organo monumentale è collocato nella parete sopra l’ingresso della Cappella del SS. Corporale. Sopra il basamento, sostenuto da quattro grandi mensole, si trova una balaustra a colonnine inframmezzate da quattro pannelli. Quattro colonne ioniche (fusto bianco con racemi di uva dorati) sostengono a coppie un architrave dorato. Al centro ci sono altre due colonne molto elaborate che terminano con cariatidi nude con braccia incrociate sul petto e ceste di frutta dorata in testa. A queste si sovrappone un secondo ordine di colonne bianche con capitello dorato di tipo corinzio, al centro delle quali si trova un arco a tutto sesto. Nei pennacchi dell’arco vi sono dipinti due angeli semisdraiati su fondo verde scuro: a destra l’angelo con veste verde acqua e manto giallo poggia una mano su un libro e l’altra sopra un’arpa; quello di sinistra con veste verde sorregge con la destra un temburello e con la sinistra la lira. In alto un architrave dorato occupa tutta la larghezza dell’organo; sopra di esso si trova al centro un timpano dorato contenente lo stemma ovale con “O P S M” mentre sui suoi lati obliqui sono adagiate due statue. In alto un attico termina con un’ampia conchiglia blu con nervature dorate che è spezzata in mezzo, dove si trova la statua del Redentore, due statue di ang
- OGGETTO cassa d'organo
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ATTRIBUZIONI
Scalza Ippolito (1532/ 1617): progettista
Urbani Ercole (notizie Ultimo Quarto Sec. Xvii): esecutore
Carpentieri Gianni (notizie Ultimo Quarto Sec. Xvii): decoratore
Cesare Nebbia Da Orvieto (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Basilica Cattedrale di Maria SS.ma Assunta
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L’usanza di costruire organi monumentali, con richhe decorazioni spesso affidate a validi artisti, si diffonde nell’Italia settentrionale a partire dalla metà del XV sec. (es.le portelle di Cosmè Tura al Museo di Ferrara) e soprattutto nel Veneto. Al principio del Cinquecento nell’Italia centrale troviamo due notevoli esempi di organi monumentali con vanne in vista entro mostre archietettoniche, come quello orvietano: l’organo di S. Maria della Scala a Siena, disegnato dal Peruzzi e quello del Duomo di Arezzo (1535) su disegno del Vasari.La mostra dell’organo del Duomo di Orvieto venne realizzata su disegno di Ippolito Scalza, tra il 1582 e il 1584 da Ercole Urbani e Gianni Carpentieri (A.O.D. Orvieto, Rif. 1572-88, c. 228 t.; Mem. IV, c. 415). Il Perali ricorda un disegno e un modello in creta dell’organo conservati al Museo dell’Opera (Perali, 1919, p. 218). Ippolito Scalza, scultore orvietano, lavorò dal 1554 alla Fabbrica del Duomo, che poi diresse dal 1567 fino alla morte, 1617, lasciandovi numerose sculture. La mostra lignea dell’organo viene considerata la sua opera più vicina al linguaggio barocco (Portoghesi, 1968). Il Fumi (1891, p. 281) attribuisce la coloritura a oro al pittore orvietano Cesare Nebbia
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000060208
- NUMERO D'INVENTARIO 12961
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2012
- ISCRIZIONI a sinistra/ tra le colonne - AN DNI - a pennello - latino
- STEMMI timpano/ al centro - religioso - Emblema - Opera del Duomo di Orvieto - 1 - OPSM
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0