Giuditta e Oloferne
dipinto,
1635 - 1650
Al centro del quadro è rappresentata Giuditta, in piedi, mentre con una mano reca trionfalmente, sollevandola per i capelli, la testa recisa di Oloferne e con l'altra mano tiene una spada dal manico finemente lavorato. Sulla sinistra vi è un muro, nella destra fa da sfondo un paesaggio dove si intravedono tende orientali con figure di guerrieri e colline con alberi che si allontanano fino a confondersi con il cielo
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Salvi Giovanni Battista Detto Sassoferrato (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Pietro
- INDIRIZZO Borgo 20 Giugno, Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è stata attribuita concordamente dalla critica al Sassoferrato. L'Orsini (1784) ne dà nel complesso un giudizio negativo: " l'attitudine della Giuditta è fredda e senza grazia", Galassi (1792) la crede una copia da Raffaello. Gigliarelli (1907) ne sottolinea la bellezza e l'ingenua dolcezza e scrive: " è lontano in essa il pensiero di un delitto ". Duranti (1962) sembra apprezzarla e rimane nel dubbio se essa sia di ispirazione originale o una copia da Raffaello. Macè de Lepinay (1976) pur notando alcuni difetti,ad esempio le sproporzioni dell'anatomia di Giuditta e alcuni contrasti tra cui il candore dell'eroina e la sontuosità delle vesti, tra la dolcezza del paesaggio e la violenza del colore della figura principale, ne riconosce i pregi. Si tratta, comunque, di un dipinto inusuale nell'attività artistica del Sassoferrato che eccezionalmente ha affrontato i soggetti del Vecchio Testamento e inusuali sono anche gli eccessivi ornamenti dell'eroina e la presenza dei ricchi gioielli che ella indossa
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000042562
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0