Annunciazione
dipinto,
1600 - 1699
Sulla destra è raffigurata la Vergine, seduta e intenta alla lettura di un libro. Dietro di lei vi è una tenda scura che risalta sul colore della parete, in basso una cesta di panni bianchi. A sinistra l'angelo che reca un giglio in mano ed è avvolto da una veste drappeggiata. Sullo sfondo una parete con una finestra dalla quale si intravede il busto dell'Eterno sospeso su una nuvola
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Salvi Giovanni Battista Detto Sassoferrato (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Pietro
- INDIRIZZO Borgo 20 Giugno, Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera è una copia libera, ingrandita di una Annunciazione di Raffaello facente parte della predella dell'Incoronazione della Vergine oggi alla Pinacoteca Vaticana. Il Sassoferrato pur prendendo spunto da Raffaello inizia a rivelare una sua personalità artistica nella cura dei particolari così accurati (si noti, ad esempio, la cesta col disegno di fili di paglia intrecciati, la tenda scura) e nell'intimità che caratterizza tutta la scena. La critica ne ha dato nel complesso giudizi positivi, Orsini (1784) pur affermando che "vi manca il grandioso e una certa venustà e grazia, che rende le figure animate" conclude dicendo che " è eseguita con somma diligenza ", Galassi (1792) e Siepi (1822) la giudicano opera delicatissima. Manari (1865) sottolinea la bravura del Sassoferrato nel ritrarre le Madonne "di cui ritraeva a meraviglia la bellezza, la santità e massima l'umiltà, la modestia e la virginal verecondia", di ciò è prova afferma il Manari, il quadro dell'Annunziata
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico non territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000042560
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1994
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0