calice, frammento - ambito Italia centrale (sec. XVI)
calice
ca 1573 - ca 1586
Fusto e piede di calice tondo, lavorato a rilievo con motivi vegetale
- OGGETTO calice
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MATERIA E TECNICA
rame/ fusione, cesellatura, doratura a mercurio
- AMBITO CULTURALE Ambito Italia Centrale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
- INDIRIZZO Piazza Giordano Bruno, 10, Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Schedato inizialmente come "candeliere", è ad evidenza un calice a cui è stata levata la coppa. La provenienza da San Gemini è attesta dal cartellino ad esso legato ma non compariva in modo esplicito nel verbale della requisizione che ne fece Gnoli nel 1924. E' però perfettamente individuabile in questa descrizione: "piccola croce in argento dorato, con formelle trilobe, ageminate e smalti, Cristo a tutto tondo; arte umbra della fine del XIV° sec; il piede, finemente cesellato, è del XVI° sec. ", 19 VI 1924 (AS PG, Galleria Nazionale dell’Umbria, ASC 15, fasc. 11 (Perugia - opere d'arte depositate in GNU e presso altri enti. Sangemini). La piccola croce (NCTN 1000017479) era stata inizialmente schedata anch'essa come "s.n. 1" al momento del rinvenimento durante i riscontri inventariali effettuati in Galleria attorno al 1999. Gli smalti sono persi in gran parte (come almeno due delle formelle e forse il Dio padre e un'altra formella. L'oggetto era un insieme costituito da due elementi di epoca diversa riuniti in una forma nuova, come spesso capita di riscontrare nei patrimoni ecclesiastici di epoca post rinascimentale (soprattutto nel mondo ecclesiastico vicino a quello di Federico Borromeo). A questo mondo connette l’iscrizione “BENEDICTVS. IVSTINIANVS. S[anctae] R[omanae] E[cclesiae] P[resbyter] C[ardinal]. D[ono?]. D[edit?]” e lo stemma Giustinani che così conduce a definire il proprietario del calice: Benedetto Giustiniani. Lo stemma si riferisce alla condizione ancora vescovile, poiché reca 12 nappe (6 per parte), quindi dal 1573 al 1586, anno in cui, il 16 novembre, papa Sisto V lo elevò al rango cardinalizio. L’iscrizione, se letta correttamente, sarebbe una aggiunta riferibile a un momento in cui Benedetto, già elevato al rango superiore, dona il calice - "D[ono] D[edit]" – mantenendo però lo stemma riferito alla carica precedente. Giustiniani fu figura importantissima per il collezionismo del Seicento, basti pensare ai rapporti con Caravaggio e, appunto, col cardinale Borromeo, in particolare, con questo, per la ricontestualizzazione delle antiche reliquie
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016942
- NUMERO D'INVENTARIO 2899
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
- ISCRIZIONI base del candeliere - BENEDICTUS IUSTINIANUS S[ANCTAE].R[OMANAE].E[CCLESIAE].P[ER].C.D[ONUM?].D[EDIT?] - lettere capitali -
- STEMMI piede, sotto - cardinalizio - Stemma - Vescovile. Di rosso al mastio d’argento esagonale, merlato alla guelfa, torricellato di tre pezzi, quella di mezzo più elevata e più tozza, aperto e finestrato nel campo; col capo d’oro carico di un’aquila coronata del campo di nero uscente dalla partizione
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