S. Antonio da Padova resuscita, post mortem, un bimbo caduto da un terrazzo
scomparto di polittico,
ca 1450 - ca 1455
Mariano D'antonio (attribuito)
1410 circa/ 1468
Tavoletta rettangolare con cornice ad archetti in leggero aggetto
- OGGETTO scomparto di polittico
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MISURE
Altezza: 60,7 cm
Larghezza: 37,5 cm
Spessore: 3,8 cm
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ATTRIBUZIONI
Mariano D'antonio (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria Nazionale dell'Umbria
- LOCALIZZAZIONE Palazzo dei Priori
- INDIRIZZO Corso Pietro Vannucci, 19, Perugia (PG)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1455 il nobile perugino Giovanni di Petruzio Montesperelli pagava al pittore perugino Mariano d’Antonio per l’esecuzione di una tavola dipinta con la Maestà e varie figure per il proprio altare nella chiesa di San Francesco al Prato. Nel corso del tempo la tavola ha subito vari eventi traumatici, che l’hanno privata della carpenteria facilitando la dispersione delle tavole dipinte, coinvolte nelle requisizioni napoleoniche (1810) e postunitarie (1863). Le quattro tavolette con le Storie di sant’Antonio da Padova, san Bernardino e san Giovanni Battista risultano demaniate nel 1810. Queste ultime due figurano già dal 1821 nell’Inventario dell’Accademia di Belle Arti; la predella con le Storie della Passione fu acquisita nel 1862 ad eccezione della tavoletta con la Crocifissione, acquistata nel 1865 dalla famiglia Benucci. L’individuazione dei vari elementi spetta a Luigi Carattoli, Mariano Guardabassi e Adamo Rossi; più tardi Scarpellini ribadirà l'attribuzione a Mariano d'Antonio e suggerirà di identificarvi ciò che rimane dell'altare Montesperelli in San Francesco al Prato, eseguito dall'artista nel 1455 su commissione di Giovanni di Petruccio Montesperelli. La lettura ravvicinata dei dipinti, in occasione del restauro del 1996, ha consentito di confermare l’attribuzione a Mariano d’Antonio anche da un punto di vista prettamente tecnico, così come un vero e proprio riscontro è possibile instaurare con le decorazioni ad intaglio delle cornici originali che arricchiscono tutti i pannelli. E’ possibile supporre che il formato della pala, di tipo agiografico, prevedesse un’immagine centrale con la figura di sant’Antonio in Maestà, affiancata, in registri sovrapposti, dalle tavolette con le storie del santo e corredata, in basso, dalla predella con quelle della Passione. I due pannelli con i santi Bernardino e Giovanni Battista alti e stretti, potevano, insieme ad altri elementi di analogo formato, far parte dei pilastri centrali. Un esempio di una simile composizione è ravvisabile nella tavola del senese Lorenzo di Niccolò raffigurante san Bartolomeo e storie della sua vita (1401) eseguita per l’altare di san Bartolomeo nella omonima chiesa di San Gimignano (cfr. Garibaldi, 2015, pp. 349-356 con bibliografia precedente). Una ricostruzione dell'insieme è stata riproposta da Mazzalupi (2019, p. 31, fig. 24) per il quale "l’ancona seguiva la struttura consueta delle pale agiografiche, come assicura la continuità evidente della fiammatura del legno sul tergo degli episodi con i Malati presso la tomba di sant’Antonio, il Miracolo del bambino caduto dal balcone e Sant’Antonio conduce in porto una nave, di certo sovrapposti in origine su tre ordini a lato della perduta figura del santo."
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000016177-4
- NUMERO D'INVENTARIO 120
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria Nazionale dell'Umbria
- ENTE SCHEDATORE Galleria Nazionale dell'Umbria
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2016
2023
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0