trittico, elemento d'insieme di Bartolomeo da Miranda (attribuito) (terzo quarto sec. XV)

trittico 1450 - 1474

Nel pannello centrale è la Vergine con manto azzurro e veste dorata decorata da fiori rossi ottenuti direttamente da bolo, seduta su nubi e affiancata da quattro angeli, con vesti ocra, azzurro, rossa e blu. Dal braccio della Madonna scende la sua cintura fino a S. Tommaso , che inginocchiato insieme agli apostoli assiste alla sua ascesa. Gli apostoli, raccolti intorno al sarcofago pieno di fiori, hanno vesti verdi, azzurro, rosso, rosa e giallo. Nel pannello a sinistra è S. Giovanni Vescovo con veste rossa e piviale verde con decorazione dorate. Nel pannello a destro S. Lucia, con manto rosso scuro con interno bianco, e veste rossa con grande decorazioni gialle. I pannelli, con fondo oro, hanno le cuspidi decorati con motivi vegetali a rilievo e piccole punzonature. Nella predella, nel primo riquadro è raffigurata S. Lucia, con veste rossa , che sulla parte di un edificio, distribuisce l'elemosina a dei poveri, con abiti neri e ocra; sullo sfondo è un paesaggio montagnoso. Nello stesso riquadro a destra è rappresentato il governatore, con scettro e corona, blusa nera, veste violacea e calze rosse, seduto su un trono che ascolta la denuncia fatta da un uomo con lucco nero e calze rosse. La scena è ambientata sotto un portico aperto, con pavimento a mattonelle rosse, bianche e ner

  • OGGETTO trittico
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • MISURE Altezza: 180
    Larghezza: 137
  • ATTRIBUZIONI Bartolomeo Da Miranda (attribuito): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Maestro Del Trittico Di Sant'eufemia
  • LOCALIZZAZIONE Spoleto (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto proviene dalla chiesa di S. Eufemia a Spoleto il cui antico titolo era S. Lucia, dove è ricordata anche dal Guardabassi (1872, p. 239). Nel 1907 fu esposto alla Mostra di Antica Arte Umbra a Perugia, con l'attribuzione a Matteo da Gualdo. Il Cristofani riscontrò nell'opera un'impronta troppo senese per accettare tale attribuzione. L'autore del polittico, secondo lo studioso, è un facile narratore, lontana dall'impacciata sentenza di Matteo e molto più affine al Sassetta (1907, p. 296). Anche il Perkins rifiutò l'attribuzione al maestro gualdese e avvicinò il dipinto alle opere di Benozzo Bozzoli (1907, p. 114). Il Van Marle escluse la mano del pittore umbro e lo riferì alla tarda produzione del gotico internazionale (1927, p.378). Berenson invece accettò l'attribuzione a Matteo da Gualdo, ma solo per le tavole laterali, mentre riferì quella centrale a Giovanni Francesco da Rimini (1936, p. 209). Santi trattando del trittico proveniente da Santa Maria in Rupino di Fiorenzuola (vedi scheda n. 61) riconosce nei due trittici la medesima mano di un pittore umbro senese della metà del quattrocento (1959, pp. 176- 77). Zeri attribuì dubitativamente l'opera in oggetto a Bartolomeo da Miranda, riconoscendo nella predella influenze di Bartolomeo di Tommaso (1961, p. 61). Toscano ha accettato in un primo momento l'attribuzione dello Zeri (1978, p.288), ma in un articolo in corso di stampa respinge tale affermazione (com. or. 15/12/81)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000008444-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1996
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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