Cristo e la Samaritana al pozzo. Cristo e la Samaritana al pozzo di Giacobbe

dipinto 1637 - 1637

Dipinto ad olio di grandi dimensioni su tela abbastanza rada, ad armatura tela, di riduzione 8, con cornice in legno modanato, intagliato e dorato raffigurante Cristo e la Samaritana: seduto presso il pozzo di Giacobbe Cristo le chiede di bere dalla sua brocca

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Gentileschi Artemisia (1593-1654)
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Blu
  • INDIRIZZO Lungarno Gambacorti, 9, Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera "Cristo e la Samaritana al pozzo" è stata dipinta da Artemisia Gentileschi nel 1637 durante il periodo napoletano (1630-1654). La tela fu preparata per essere dipinta nella bottega napoletana dell'artista fra la fine del 1636 e i primi otto mesi del 1637. Le prime notizie del quadro risalgono all'autunno di quell'anno e ci sono offerte dalla stessa pittrice in due lettere indirizzate al cavalier Cassiano dal Pozzo, illustre collezionista suo protettore e stimato intendente d'arte alla corte papale. In queste missive Artemisia chiedeva consiglio al Cavaliere ai fini di presentare in "dono" due suoi dipinti, "La Samaritana" appunto e un "San Giovanni Battista", ai fratelli cardinali Francesco e Antonio Barberini nella speranza di poter ricevere in cambio un'offerta in denaro da destinare ai nobili sponsali della figlia Prudenzia. Molto probabilmente dal Pozzo dovette sconsigliarla di inviare le grandi tele a Roma a causa della crisi finanziaria del Papato che rimasero quindi nella bottega dell'artista a Napoli. Forse la Samaritana vi rimase fino a quando non venne venduta a uno dei suoi clienti preferiti per poi riapparire, entro il 1680, nelle raccolte artistiche riunite a Palermo dal brillante uomo di affari d'origine genovese Giovanni Stefano Oneto. Censito nell'intestazione post-mortem dell'aristocratico, il dipinto è rimasto nella stessa famiglia fino ai primi decenni del Ventesimo secolo. Dopo trecento anni di silenzioso oblio sulle sorti della tela, anche grazie alle lettere scritte dalla pittrice a Cassiano dal Pozzo, Luciano Arcangeli riconobbe "La Samaritana al Pozzo" in uno dei salotti del Palazzo Francavilla a Palermo e nel 2004 presentava la scoperta al convegno sui "Barberini e la cultura europea del Seicento". Questa tela spettacolare illustra i versetti 4,5-30 del Vangelo di San Giovanni e rappresenta l'incontro tra Gesù e la peccatrice di Samaria attorno al pozzo di Giacobbe: le due figure a grandezza più del naturale sono affrontate attorno al pozzo, un Cristo giovane e attraente è simile a quello ritratto nel "Sinite parvolus". Cristo è ritratto nel momento in cui con gesti eloquenti, attinti dal lessico retorico del tempo, cerca di spiegare alla donna l'essenza dell'acqua divina. La giovane donna, come in altri quadri della Gentileschi, è vagamente somigliante all'autrice, e dà segno di profonda comprensione delle parole del Cristo volgendogli attentamente lo sguardo e coprendo la bocca dell'anfora con il gomito sinistro. Il largo e arioso paesaggio e il cielo lievemente perturbato avvolgono le figure, mentre si scorgono di lontano i dodici apostoli scendere per la strada di Sicàr, città della Samaria qui ambientata in un antico borgo fortificato della campagna partenopea. Il recente restauro che ha previsto le fasi di pulitura, stuccatura delle lacune, integrazione pittorica e verniciatura ha rilevato la presenza, al di sotto di vecchi ritocchi, dei primi quattro caratteri della firma autografa dell'artista
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901395660
  • NUMERO D'INVENTARIO FP0028
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Palazzo Blu Fondazione
  • ISCRIZIONI sotto al film pittorico di vecchi ritocchi - Arte - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - 1637 - 1637

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'