Angeli e cherubini

dipinto,

Insieme di figurine dipinte su carta sagomata. Si contano diciannove elementi tra angeli, cherubini o parti riferibili ad angeli. Le sagome sono ottenute incollando più fogli di carta uno sull'altro e il materiale impiegato risulta essere di recupero con provenienza varia: libri di conti, spartiti musicali, carta stampata. Alcune sagome presentano fori che dovevano servire a far passare le cordicelle con cui gli elementi venivano sospesi. Altre componenti hanno fissate a tergo sottili assicelle di legno, canne spaccate o strisce di cartoncino che dovevano servire da impalcatura per permettere alle figurine di essere più stabili una volta appese

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Bonechi Matteo (e Aiuti)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questa singolare serie di figure e nuvole dovette avere la funzione di apparato effimero da sistemare in chiesa in occasione di determinate feste o celebrazioni liturgiche. La tipologia dell'opera può essere accostata a quella delle figurine in carta sagomata destinate a comporre veri e propri Presepi affollati di personaggi (cfr. con quelli di Vito d'Anna, 1765-1769, vd. Un presepe in carta del '700, 2012). Gli elementi conservati presso l'Ospedale di Santa Maria Nuova, già provenienti dalla chiesa di Sant'Egidio, non permettono però di ricomporre un Presepe poiché gli unici personaggi presenti sono alcuni angeli e una figura maschile barbata identificabile con Dio Padre. Per lo stato frammentario in cui sono pervenute, anche per quanto riguarda le strutture di sostegno, è difficile stabilire in che modo dovessero essere sistemate le figure, ma, visti i soggetti raffigurati, è possibile che fossero in parte appese e in parte attaccate a un fondale. E' dunque probabile che queste sagome avessero la funzione di completamento o per un Presepe composto da statuine (in terracotta, cartapesta o altri materiali) oppure che fungessero da addobbo in occasione di particolari allestimenti approntati in chiesa. Dal punto di vista stilistico gli angeli di migliore qualità sono riconducibili allo stile di Matteo Bonechi, mentre quelli di fattura più modesta saranno da riferire a un collaboratore. Tra il 1722 e il 1723 il Bonechi affrescò assieme al quadraturista Giuseppe Tonelli la volta della chiesa di Sant'Egidio su commissione dello Spedalingo Giuseppe Maria Martellini (vd. Benassai 2002, pp. 160-161), evento che rende ancora più probabile il suo intervento in un apparato decorativo minore destinato allo stesso ambiente
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901393353-2
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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