Quattro Evangelisti

stampa controfondata smarginata di invenzione,

Personaggi: quattro Evangelisti

  • OGGETTO stampa controfondata smarginata di invenzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ xilografia
  • ATTRIBUZIONI Mecherino Domenico Detto Beccafumi (1486 Ca./ 1551): inventore/ incisore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie degli Uffizi - Gabinetto dei disegni e delle stampe
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo degli Uffizi
  • INDIRIZZO Piazzale degli Uffizi, s.n.c, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La 76 st. sc. è una stampa in tecnica mista attribuita a Domenico Beccafumi. La questione iconografica è dibattuta: l’interpretazione del soggetto come i Quattro Padri della Chiesa proposta da Bartsch è stata scartata da De Marchi (1990), considerando l’abbigliamento generico, “apostolico”, delle figure. La serie è stata ritenuta di derivazione da Beccafumi (con l’eccezione di Servolini 1930; Sanminiatelli 1956, 1965) ma oggi l’autografia è quasi unanimemente accettata. L’esemplare del GDSU presenta un’unica impressione ad inchiostro nero-bruno completata ad acquerello. L’integrazione ad acquerello è ben distinguibile, benché vada ad imitare il legno dei toni, sia per la disomogeneità della saturazione dell’inchiostro, sia per le differenze e irregolarità nella stesura. La presenza di segni di rotture della matrice evidenti sul bordo superiore, suggerisce che si tratti di un’impressione tarda (è noto un altro esemplare che, come il 76 st.sc., presenta una sola impressione tarda: Berlino 969-301). Questa evidenza porta a scartare l’ipotesi che si tratti di uno studio autografo per il legno dei toni: le acquarellature sono state probabilmente realizzate da altra mano, a imitazione della xilografia. La precisione e la quasi perfetta sovrapponibilità lasciano supporre che l’autore si sia confrontato direttamente con un “esemplare completo”. Secondo De Marchi invece (De Marchi 1990), per la loro qualità e ”intelligenza” anche le stesse acquerellature sarebbero opera di Beccafumi, preparatorie per l’incisione del secondo legno. L’unico esemplare del primo stato della stampa, che presenta un differente legno dei toni e modifiche nel blocco delle linee, è parte della The Devonshire Collection di Chatsworth (vol. IV fol. 117, n. 179). Presso la Biblioteca Reale di Torino si conserva un disegno a penna ed acquerellature (Cart. 7.4) (Bertini 1958), copia antica dall’incisione
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901392406
  • NUMERO D'INVENTARIO Inv. GDSU st. sc. n. 76
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2021
  • ISCRIZIONI Sul verso, al centro del controfondo - 76 - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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