modello per ricamo
Foglio n. 62 costituito da più fogli incollati l'uno all'altro. Disegno di formato molto verticale, a parasta. il modulo decorativo verticale si imposta su diverse sezioni orizzontali che si dipartono tutte da un elemento centrale; dal basso una forma poliglobulare affiancata da due uccellini da origine ad un tralcio vegetale con tulipani e garofani, che sarà il motivo portante di tutta la decorazione; nei vuoti sono delle farfalle; nella sezione soprastante delimitata da uccellini presenta al centro un vaso con rose e boccioli; nella terza sezione due uccellini che piluccano uva affiancano una alzata con frutta, sulla quale si imposta il motivo centrale della composizione con un grande iris in mezzo ad altri fiori, insetti e due martin pescatore; l'iris è sormontato da una corona verso la quale si piegano due pavoni; dalla corona escono altri racemi che formano l'ultima sezione con garofano, tulipani e farfalle; i tralci che la racchiudono vanno a formare in alto una alzata di frutta affiancata da due uccelli
- OGGETTO disegno
-
MATERIA E TECNICA
carta bianca/ matita, matita rossa
-
MISURE
Altezza: 1105 mm
Larghezza: 360 mm
-
ATTRIBUZIONI
Samarco Giovanni Alfonso (notizie Prima Metà Sec. Xvii)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo di Palazzo Davanzati
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Davanzati
- INDIRIZZO Via Porta Rossa, 13, 15, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il disegno fa parte della serie di 105 fogli acquisiti dal Museo di Palazzo Davanzati sul mercato antiquario nell’ottobre 2018. Si tratta di un gruppo omogeneo di disegni, costituenti una sorta di modellario per merletti e ricami, 102 dei quali realizzati a inchiostro, 3 disegnati a matita nera e rossa. Hanno una numerazione progressiva da 2 fino al numero 119, con alcune lacune all’interno che si quantificano in 16 fogli. Per l’unitarietà del contesto e l’uniformità stilistica i disegni sono tutti riferibili al nome che compare, per esteso e in forma di acronimo su alcuni di essi, Giovanni Alfonso Samarco, disegnatore di merletti e ricami; di lui niente sappiamo a parte la sua origine di Bari, ribadita da lui stesso in alcuni fogli (c. 94, 103, 114). Sconosciuto rimane tuttavia il luogo di attività del Samarco, e se sia stato operoso nella suo città o più probabilmente in altri centri dell’Italia meridionale o a Roma. Anche l’indagine che in questo senso è stata fatta sulle filigrane non porta a sostanziali precisazioni. La datazione viene ricondotta per via stilistica, mediante confronti con modellari e soprattutto con manufatti e dipinti che illustrano l’abbigliamento coevo, in un arco cronologico necessariamente abbastanza ampio tra 1620 e 1650, come risulta dagli studi pubblicati nei vari saggi all’interno del recente catalogo del 2019, al quale si rimanda in bibliografia. L’importante nucleo di disegni era già noto nell’Ottocento come rilevato nel saggio di Daniele Rapino (in Bellezza e nobili ornamenti 2019, pp. 22-54). Negli anni tra 1884 e 1885 fu dall’allora proprietario, affidato temporaneamente in custodia al bibliofilo e frate carmelitano Santi Mattei, affinché lo studiasse. Dalla lettera che quest’ultimo inviò a Carlo Lozzi, collezionista e direttore della rivista Il Bibliofilo, per avere eventuali informazioni e che fu pubblicata nel febbraio 1884 su questa stessa rivista, sappiamo che i fogli erano ancora rilegati, o almeno contenuti, in una coperta che non esiste più. Sappiamo che già all’epoca la raccolta aveva le stesse lacune che rileviamo oggi; nell’accurata descrizione che Mattei ne fornisce, un particolare rilievo è dato alle iscrizioni presenti sui fogli, non solo quelle di carattere tecnico e di destinazione, ma in particolare quelle dove l’autore si firma. Dopo la restituzione al legittimo proprietario, avvenuta nel 1885, la raccolta rientra nell’ombra per ricomparire a Milano alla fine degli anni Novanta del Novecento e finalmente giungere a Palazzo Davanzati dopo alcuni passaggi presso antiquari italiani. Il grande foglio in esame è costituito da più carte a formare un disegno verticale, a candelabra, preparatorio per il ricamo di una parasta o altro elemento di decorativo di arredo. È uno degli 11 disegni (ff. 62 – 63 e 86 -94) dell’intera serie preparatori per ricami. Il disegno è condotto con tecnica a matita; alcuni elementi, come gli uccellini, i vasi e le corolle dei fiori, sono ripassati a matita rossa e come rileva Maria Rosaria Mancino (in Bellezza e nobili 2019, pp. 105 – 106) la bicromia sta ad indicare forse l’esecuzione in fili di seta, forse a punto pittura, e fili metallici in oro o argento a punto steso: una associazione molto diffusa tra la metà del secolo XVI e il XVII. Il Samarco interpreta qui il motivo della candelabra con grande sensibilità e freschezza naturalistica, raffigurando con cura le varie specie avicole e floreali, mantenendo nello stesso tempo un particolare equilibrio compositivo, segnato dal sinuoso svolgersi simmetrico dei tralci che costituiscono l’elemento di unione della composizione. Un gusto quello del Samarco ormai partecipe della sensibilità barocca che interpreta temi e iconografie orientali contemporanee (Mancino cit. ). La sigla del Samarco è qui riportata sul verso di uno dei fogli
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901143093
- NUMERO D'INVENTARIO Davanzati 1602
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo di Palazzo Davanzati
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo di Palazzo Davanzati
- DATA DI COMPILAZIONE 2020
- ISCRIZIONI sul verso del foglio - GAF SM.co - corsivo maiuscolo - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0