miniatura,
L'antifonario è composto da cc. I+212+I, di cui le ultime quattro carte aggiunte posteriormente e con iniziali piuttosto rozze, la numerazione è doppia in rosso in numeri romani e in nero in cifre arabe. La carta ha 6 tetragrammi in rosso con neumi neri e 6 righe di scrittura gotica in inchiostro nero e per alcune parti in rosso. Le carte risultano rifilate. L'impianto decorativo è costituito da 591 iniziali a filigrana rossa e blu, 9 inizia li miniate decorate e 3 figurate
- OGGETTO miniatura
- AMBITO CULTURALE Ambito Pisano
- LOCALIZZAZIONE Museo dell'Opera del Duomo
- INDIRIZZO Piazza del Duomo, Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'antifonario fa parte del nucleo di corali eseguiti per la Primaziale e conservati in cattedrale in un armadio, come riporta la Dalli Regoli (1986, p. 148), "situato presso il presbiterio". Nel 1963 risulta in deposito presso la Biblioteca Capitolare, come riportato dalla Dalli Regoli (1963, p. 123) dove rimase probabilmente fino al 1986 anno in cui fu portato al Museo. Il Papini (1912) ascrive l'illustrazione del corale ad un maestro fiorentino attivo alla seconda metà del secolo XIV. Con questa stessa attribuzione fu anche presentato alla Mostra d'Arte Sacra Antica del 1953 (Stefani ni, p. 31). Il Salmi (1954, p.19) invece, accomuna questo corale al corale segnato B3 ascrivendo la paternità delle miniature di entrambi i corali ad artisti piuttosto modesti di ambito pisano. La Dalli Regoli (1963, 1986) attribuisce ad un anonimo maestro di ambito pisano, che chiamerà Maestro secondo degli Antifonari dell'Opera, la paternità della maggior parte delle iniziali presenti nel corale. Secondo la studiosa l'anonimo maestro doveva appartenere ad un'officina di cultura fondamentalmente martiniana con qualche riferimento a Pietro Lorenzetti, ma con forti legami con la pittura di Francesco Traini che resterà per il maestro un punto di riferimento importantissimo. Dal Lorenzetti eredita la monumentalità e l'austerità delle figure che vengono però appiattite dalla pesantezza dei tratti e dalla legnosità delle ombre. Gli autori delle miniature impostano in senso curvilineo ogni segno sia nei volti che negli abbigliamenti delle figure cercando di personalizzare lo stile martiniano. Allo stesso ambito la studiosa attribuisce anche il corale B.3 sempre conservato nel Museo, anche se l'autore delle miniature del corale D7 risulta essere più modesto nella fantasia decorativa sia delle iniziali che dei fregi
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900769234-0
- NUMERO D'INVENTARIO 2014OPAOA00769234_00
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0