calice - manifattura spagnola, manifattura ferrarese (sec. XVIII)

calice 1700-1799

Calice con base mistilinea dove si alternano tre segmenti rettilinei a coppie di volute. L'orlo è percorso da una fascia con corte strigilature, interrotte negli spigoli da foglie di acanto. Sul corpo interno della base, decorato verso l'orlo da volute incise, si trovano sei figure a mezzo busto in rilievo: Cristo, Maria e Giovanni Evangelista sono su un balaustro sullo sfondo di un nicchio sormontato da un cherubino tra volute e chiuso su ciascun lato da un putto. A queste si alternano Santi su fondo liscio in una cornice ad ovoli arricchita da ghirlande di alloro, volute e infiorescenze. Il collarino ad ovoli raccorda alla parte inferiore del fusto, ornata da foglie di acanto. Il nodo a lampione è definito da tre erme concatenate da ghirlande ed alternate a cherubini; nella cavità del nodo è la figura a tutto tondo di Giovanni Battista con l'agnello accovacciato. Il nodo termina in una calotta con foglie di acanto raccordata, mediante una cornice ad ovoli, al collarino con foglie simili. Il sottocoppa si mostra simile al corpo della base: le figure a mezzobusto dei Santi sono inserite nelle aree definite dai putti, mentre nelle cornici ovali sono incisi emblemi. Coppa liscia e svasata, con accentuazione della svasatura in corrispondenza dell'orlo

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura
    argento/ doratura
    argento/ sbalzo
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Spagnola Manifattura Ferrarese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice, già attribuito a manifattura fiorentina del XVIII secolo, sembra piuttosto riconducibile ad una manifattura spagnola attiva nello stesso periodo. L'opera, infatti, presenta una fedeltà alla struttura generale e alla complessità di modellii prodotti in Spagna nell'ultimo quarto del XVII secolo, come il calice di Rocabertí (La Gloria del Barroco, Valencia 2009-2010, pp. 286-287, n. 61). Problematica la presenza della piastra di chiusura sotto la base: questa, oltre ad impedire l'accesso alla parte dell'oggetto ove solitamente venivano apposti i punzoni degli argentieri e i marchi di garanzia, presenta lo stemma di Maria Luigia e punzoni risalenti alla seconda metà del XVIII secolo. Non si può escludere che tali punzoni, e in generale la piastra di chiusura con lo stemma, risalgano ad un intervento posteriore all'esecuzione dell'oggetto eseguito da un argentiere non identificato che ha forse ricoperto sia il ruolo sia di esecutore che quello di saggiatore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747396-1
  • NUMERO D'INVENTARIO AcE 1483
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • STEMMI sotto la base - nobiliare - Stemma - Maria Luisa d'Asburgo Lorena, duchessa di Parma - Scudo a cartella su cartoccio con nastri, volute e un serto di alloro con bacche. Lo scudo è condito dalla corona ducale di Parma, circondato dal collare dell'ordine del Toson d'oro: a destra cinque gigli (Farnese), a destra croce e quattro aquile (Guastalla) in parte occultate dallo scudo sovrapposto al centro, inquartato, con due leoni rampanti e due torri; al centro di questo scudo è sovrapposta una sfera con tre gigli
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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