testa di donna/ studi di teste
disegno,
(?) 1504 - (?) 1506
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564)
1475/ 1564
Sul recto è presente lo studio di una testa rivolta verso l'alto; sul verso abbozzi di teste
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ matita rossa
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ATTRIBUZIONI
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo splendido foglio, una delle prime esercitazioni michelangiolesche a matita rossa, fu eseguito quasi certamente da un modello maschile: non si deve dimenticare infatti la frequenza ai tempi di Michelangelo di modelli maschili per immagini di donna. E' "uno dei più noti fra i rari disegni di testa" dell'artista, come sottolinea Paola Barocchi, che non ha dubbi nel riconoscervi uno studio per la Madonna del "Tondo Doni". L'ipotesi resta ancora la più credibile, anche se indubbiamente la meravigliosa estasi della testa disegnata con un estremo protendersi dello sguardo verso l'alto si placherà notevolmente nel dipinto in una positura di plastica potenza. Per primo Bernard Berenson suggeriva il rapporto col "Tondo Doni", contrastando l'opinione, avanzata poi da Tolnay, che il disegno fosse uno studio per la testa del profeta "Giona" della Cappella Sistina; è infatti piuttosto dissuasivo il confronto con i disegni michelangioleschi per la volta e con la stessa resa pittorica della figura del profeta, tra l'altro in controparte rispetto a questo foglio. D'altronde, lo stesso Berenson notava che "lo spirito del disegno è diverso, il trattamento (ben diversamente da Giona) è scultoreo, e la tecnica più severa e quindi anteriore. Oserei dire che fu schizzato quando l'artista stava facendo più scultura che pittura, il che si accorderebbe meglio con la Madonna del Tondo Doni che col Giona. Quando Michelangelo dipinse la gigantesca figura sulla volta, egli non aveva forse toccato lo scalpello da tre anni". Il Tondo Doni, il dipinto su tavola raffigurante la Sacra Famiglia e san Giovannino conservato alla Galleria degli Uffizi, fu realizzato da Michelangelo probabilmente in relazione alle nozze tra Agnolo Doni e Maddalena Strozzi, avvenute nel 1504; ma sulla datazione di questo disegno le opinioni si dividono: Michael Hirst, per esempio, accetta la relazione col dipinto, ma rintraccia nel nostro studio di testa elementi stilistici che, messi in rapporto con la scarsa puntualità di Michelangelo nel servire i committenti, invitano a datarlo intorno al 1506. Antonio Natali affaccia una suggestiva proposta: a suo parere il disegno sarebbe "una fedele ripresa" del cosidetto "Alessandro morente", la celebre scultura ellenistica oggi agli Uffizi che Michelangelo però, con ogni probabilità, non conosceva a date così precoci
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747391
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 1 F
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI in alto a destra - 1 - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0