due studi di ciborio e uno di sarcofago

disegno, ca 1518 - ca 1518

sul recto: due studi di ciborio e uno di sarcofago; sul verso: testo manoscritto

  • OGGETTO disegno
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita nera
  • ATTRIBUZIONI Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Sul verso di questo foglio compare un lungo "ricordo" in cui Michelangelo ripercorre le tormentose vicende della facciata di San Lorenzo, a partire dal 5 dicembre 1516, data del contratto firmato con Leone X, per giungere al 25 febbraio 1518, quando l'artista riceve da parte del pontefice un pagamento di 800 ducati d'oro. La testimonianza si rivela importante anche per le informazioni che fornisce a proposito del grande modello ligneo della facciata, esposto nel museo della Casa Buonarroti, databile proprio al 1518. Il "ricordo" aiuta a datare il recto, fornendo secondo alcuni studiosi un termine post quem. Al centro del disegno Michelangelo raffigura un ciborio, di forma ottagonale, sorretto da un fusto sottile. La parte superiore di questa microarchitettura è costituita da un tamburo, anch'esso ottagonale, e da una cupoletta a vele, in cui Tolnay ravvisava un'eco del tamburo della cupola brunelleschiana di Santa Maria del Fiore a Firenze. In alto a destra de foglio è rappresentato un altro ciborio, più piccolo e dalle forme più slanciate. Frequente nella bibliografia è il confronto tra questi cibori michelangioleschi e quello realizzato nel 1475 da Bernedetto da Maiano per la chiesa di San Domenico a Siena; da notare però che, rispetto a modeli quattrocenteschi come questo, Michelangelo accentua lo sviluppo verticale delle forme. Nella produzione dell'artista è noto un solo ciborio, quello destinato a Santa Maria degli Angeli a Roma, che si data alla sua estrema vecchiaia. Fu realizzato da Jacopo del Duca e si conserva, per quanto ne rimane, nel Museo di Capodimonte a Napoli; per conoscere il suo aspetto originario ci si può rifare a una lettera, del 15 marzo 1565, dello stesso Jacopo del Duca a Leonardo Buonarroti, nipote ed erede di Michelangelo: si apprende così che si trattava di un tempietto con otto formelle in rilievo, separate da colonne di lapislazzuli e sormontate da una cupola. Emilio Lavagnino e Adolfo Venturi pensavano che il disegno della Casa Buonarroti fosse per l'appunto un primo pensiero per questo ciborio. In basso a destra si delinea una parte di sarcofago, dalle forme ancora legate alla tradizione quattrocentesca. Il confronto fra il testo sul verso e lo stile del recto ha spinto parte della critica a collegare il ciborio e il sarcofago a un progetto affidato da Pier Soderini a Michelangelo. Questo protagonista della prima repubblica fiorentina, ormai fuoriuscito a Roma, aveva infatti commissionato all'artista nel 1518 un reliquiario per la testa di san Giovanni e due sarcofagi con l'intento di destinarli alla chiesa di San Silvestro in Capite a Roma
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747369
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 110 A
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2012
  • ISCRIZIONI in alto a sinistra - 110 - Buonarroti, Michelangelo - a inchiostro -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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