studio di banco con figura seduta per la Biblioteca Laurenziana
disegno,
post 1524 - ante 1525
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564)
1475/ 1564
n.p
- OGGETTO disegno
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MATERIA E TECNICA
carta/ penna/ matita rossa
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ATTRIBUZIONI
Buonarroti Michelangelo (1475/ 1564): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Casa Buonarroti
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La costruzione della Biblioteca Laurenziana era stata commissionata già nel 1519, ma essendo Michelangelo impegnato nella Sagrestia Nuova, prese l'avvio solo a partire dal 1524, anche in seguito all'elezione del papa mediceo Clemente VII. Superati i problemi della sclta del luogo dove collocare, sempre all'interno del complesso laurenziano, la nuova fabbrica, le fondamenta, i contrafforti esterni e l'impianto della sala di lettura furono eseguiti tra il 1524 e il 1525. Benché si fosse ancora lontani dalla decorazione interna, fin da quegli anni Clemente VII se ne preoccupava; e per il tramite del suo amministratore Giovan Francesco Fattucci perseguitava con lettere assai frequenti Michelangelo, lodandolo, informandosi sui costi, impartendo ordini e chiedendogli consigli, e non solo sulla Sagrestia Nuova dove si era in pieno cantiere aperto, ma anche a proposito de vari aspetti, architettonici e di allestimento, della Biblioteca. Il 2 agosto 1524 gli fece chiedere notizie su come pensava di realizzare i banchi per la sala di lettura. Questo disegno è una delle prime idee dell'artista in proposito; schizzi assai più sommari si ritrovano in due fogli dell'Archivio Buonarroti (I, 80, f. 218; XIII, f. 79). Gli ottanta banchi, ideati tra il 1524 e il 1533, ma commissionati ufficialmente solo nell'agosto del 1533, furono eseguiti quando Michelangelo era ormai partito per Roma, in un viaggio che non avrebbe conosciuto ritorno. Secondo Vasari, l'esecuzione venne affidata, verso la fine del 1534, alle mani di Battista de Cinque e di un non meglio identificato Ciapino, che cercarono di rifarsi nella ornamentazione ai possenti volumi previsti da Michelangelo. Alla lunga lavorazione dei banchi parteciparono però anche altri carpentieri e artisti, tra cui, verso la metà del secolo, Giovan Battista del Tasso e il Carota, impegnati anche nella decorazione del soffitto della sala di lettura. Il confronto dei banchi con questo disegno dimostra infatti che fu rispettata la struttura indicata tanti anni prima dal Maestro, tesa a creare un preciso collegamento con l'articolazione delle pareti della sala. La sagoma di lettore che si vede sulla destra è sicuramente autografa, mentre hanno suscitato dubbi gli schizzi a matita rossa visibili sulla parte sinistra del foglio. Rispetto alle tipologie dei banchi presenti nelle biblioteche quattrocentesche, Michelangelo elabora una struttura unica che riunisce il sedile, il leggio e lo spazio dove conservare i volumi, per fornire, secondo la definizione di Perla Innocenti, una risposta alla richiesta di "visualizzare la funzione del leggere e conservare come attività pubblicamente istituzionalizzata, ma soprattutto come mezzo per unire in modo indissolubile e controllabile tutti i parametri che legano il rapporto banco-lettore"
- TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900747353
- NUMERO D'INVENTARIO Inventario degli oggetti d'arte 94 A
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI in alto a sinistra - 94 - a matita -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0