ritratto ideale di Alessandro il Grande
rilievo,
ca 1480 - ca 1480
Rilievo in marmo raffigurante un ritratto maschile di profilo
- OGGETTO rilievo
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ATTRIBUZIONI
Andrea Di Michele Di Francesco Cioni Detto Andrea Del Verrocchio (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "Il bassorilievo è rimasto inedito fino al 2004, anno in cui l'opera fu esposta alla mostra 'Masters of Florence. Glory and Genius at the Court of the Medici' sul patronato artistico dei Medici. All'interno di quell'iniziativa il ritratto marmoreo rappresentava una tappa storica fondamentale dell'illustre mecenatismo fiorentino; Anna Maria Giusti lo attribuiva al Verrocchio, ricordandone le relazioni con esemplari già da tempo noti alla critica (dal Vasari in poi), ora tutti in collezioni museali straniere. […] La commissione era del più alto rango sociale, e rappresentava significati politici di massimo rilievo […]. Si trattava cioè di un dono diplomatico commissionato alla bottega del Verrocchio da Lorenzo de' Medici che richiedeva una coppia di ritratti affrontati e contrapposti, in un confronto simmetrico serrato: Alessandro Magno e Dario III Achemenide di Persia. Il pendant era destinato a Mattia Corvino di Ungheria che a più riprese aveva dimostrato di comprendere appieno la forza e l'importanza della politica dell'umanesimo. […] La letteratura critica è da tempo impegnata nel tentativo di individuare l'oggetto da cui derivano le diverse varianti del ritratto ideale di Alessandro; molti artisti della cerchia del Verrocchio si erano cimentati per comprendere e rappresentare un soggetto tanto complesso. Di enorme ricchezza iconografica e iconologica era la personalità del macedone mitizzato […]. Gli esemplari più indagati precedentemente al 2004 sono il 'Ritratto di Alessandro' della National Gallery of Arts di Washington (Collezione Strauss) e quello di 'Scipione l'Africano' del Louvre (Collezione Rattier); inevitabile, è stato poi il confronto col disegno raffigurante 'Ritratto di guerriero' di mano di Leonardo ora al Victoria and Albert di Londra (Collezione Malcom). […] La versione che ha attratto maggiormente gli interessi degli studiosi è quella di Washington, […] attribuita ad artisti vari, tra cui Desiderio da Settignano e Francesco di Simone. L'esemplare francese […] è stato ipotizzato che potesse essere una copia dell' "oggetto primo" studiato e realizzato da Andrea del Verrocchio. Ma la versione italiana in esame nasce invece da una più lunga e problematica meditazione sul soggetto e adotta conseguentemente più complesse modalità di rappresentazione. Anzitutto la figura si trova ravvicinata rispetto allo spettatore; Alessandro guarda verso sinistra, e tale scelta formale permette al riguardante di soffermarsi sui dettagli anatomici e espressivi del volto: il mento e le guance morbidamente torniti, le labbra chiuse, il naso dalla cartilagine lievemente pronunciata, e soprattutto, l'occhio aperto con lo sguardo rivolto verso l'alto, con il sopracciglio appena aggrottato a significare la percezione del pericolo. Straordinario l'avvolgimento chiaroscurale e la tornitura dei volumi, apprezzabile anche per mezzo di un elemento per gli altri secondario come il collo, ritratto con qualità quasi tattili. […] Parimenti importante l'analisi dell'elmo: pur rimanendo un raffinato oggetto da parata memore della verrocchiesca 'Decollazione del Battista' dell'altare del Battistero di Firenze, esso si configura come un oggetto sia simbolico che funzionale. Concepito come una massa plastica compatta, ben coesa, esso è costruito con un gusto dell'articolazione delle parti quasi meccanico, che poco ormai ha a che fare con il decorativismo dispersivo e analitico del guerriero di Washington. […] Il carattere che contraddistingue la versione in esame è il contenuto intellettuale che ad esso si vuole dare. C'è il senso della tattica, del calcolo, della tenacia, della prudenza, della forza, eppure della dolcezza giovanile che stanno a significare la 'virtù', politica, in senso rinascimentale. In queste qualità ritroviamo qualcosa di eroico anche della maniera donatelliana. Il manufatto ha probabilmente subito una decurtazione e oggi lo vediamo in un formato ovale simile a quello di un cammeo. Il campo da cui il rilievo probabilmente doveva emergere era assai più ampio e di formato rettangolare. Alcune porzioni della figura sono incomplete: ad esempio i fluidi nastri ondulati a elicoide che si dipartono dalla nuca e lo spallaccio ad altorilievo, come pure non parrebbe quattrocentesco il frastagliamento dell'elmo nella parte alta, perché diminuisce i valori plastici e chiaroscurali. […] L'opera è del tutto coerente con lo stile della bottega del Verrocchio tra il 1475 e il 1480 ed ha pure sorprendenti affinità con certe creazioni di Leonardo e del Perugino, e presuppone la pregnanza morale delle figure di Donatello. Dunque molteplici e forti i motivi che fondano l'ipotizzata attribuzione al Verrocchio. […]". Dott.ssa Francesca Debolini, Soprintendenza PSAE per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio, Varese
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900745783
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0