battaglia
dipinto,
1650 - 1699
Reschi Pandolfo (1640/ 1696)
1640/ 1696
Dipinto su tela raffigurante una battaglia
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Reschi Pandolfo (1640/ 1696)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "La tela in oggetto e le altre tre erano riferite nel catalogo di Ulderigo Medici a due distinti autori: la coppia n. 47 e 79 a Giacomo Cortese (Jacques Courtois, detto il Borgognone), e le nn. 221 e 225 a Pandolfo Reschi. Le opere si possono assegnare tutte allo stesso autore poiché offrono un nucleo omogeneo, accomunato non soltanto dal medesimo soggetto, dalle dimensioni simili (cm. 52/53 x 82) e dalle cornici, ma anche e soprattutto da caratteri stilistici affini. Nel caso della seconda coppia la paternità del Reschi è per il Medici suffragata da due elementi: la sigla "P" sulla coscia di un cavallo, tanto nella n. 221 che nella 225, e una "nota" che il Medici riferisce al dipinto n. 225, datata 3 dicembre 1680. Il documento rinvenuto negli archivi Corsini registra il pagamento di 40 scudi da parte del marchese Bartolomeo Corsini a "Pandolfo Reschi, pittore, per due battaglie fatte". In entrambi i casi tuttavia le "prove" sono alquanto opinabili: sulle tele non è stato possibile ravvisare nessuna "P" (che in effetti è la cifra con cui Pandolfo siglava le sue opere), mentre il documento citato potrebbe riferirsi ad altre due grandi battaglie di proprietà Corsini, la 'Gran Battaglia presso Barcellona' e l' 'Assedio di Barcellona', episodi conclusivi (1650-1651) della lunga riconquista della Catalogna da parte dell'esercito austriaco. La Battaglia n. 79 è stata pubblicata da Giancarlo Sestieri come opera di Borgognone con il titolo di 'Scontro di cavallerie cristiane e turche'; lo studioso tuttavia ignorava tanto il suo pendant (Medici 1880, p. 25, n. 79) quanto le altre due tele del gruppo. Si tratta infatti di quattro interessanti esempi di "battaglie senza eroi", secondo il prototipo inaugurato dal napoletano Aniello Falcone e ripreso da Salvator Rosa, ossia la rappresentazione di scontri armati genericamente ispirati alla storia antica e moderna, ma prive di un preciso riferimento storico. Preponderante diventa la rappresentazione del furioso scontro fisico, del groviglio di corpi e della corrusca atmosfera della battaglia campale, incupita da fumi e polveri. Come è stato più volte sottolineato, fu decisivo l'apporto di Borgognone nell'elaborazione di questa tipologia di battaglia, nella quale l'impianto monumentale inaugurato da Salvator Rosa si arricchisce di notazioni realistiche e al tempo stesso è ridimensionato ad un centro focale più ristretto. Ferma restando la comune paternità delle quattro tele, esistono interessanti elementi che inducono a spostare l'intero nucleo a Pandolfo Reschi: la composizione concitata e drammatica, un punto di vista ravvicinato che privilegia i gruppi in primo piano; l'atmosfera fumosa, appesantita dagli scoppi di artiglieria e dalla polvere sollevata nello scontro, il digradare della scena verso l'orizzonte attraverso un uso del colore che si fa sempre più sintetico. Nel gruppo si differenzia alquanto la n. 225, già attribuita al Reschi, che rappresenta un altro "topos" del genere battaglistico, la mobilitazione di truppe a cavallo e il loro appostamento strategico prima dello scontro. La presenza di un esile albero al centro e la scansione dei piani attraverso elementi vegetali è una caratteristica ravvisabile in altre opere simili di Reschi. Si tratta di elementi riconoscibili pienamente nelle opere assegnate al Reschi dagli studi più recenti e che confermano il suo stretto legame con il maestro indiscusso del genere, Jacques Courtois. Anche il confronto con altre opere incluse dal Sestieri nel catalogo del Reschi sembrano suffragare questa ipotesi. Come per le Battaglie di Salvator Rosa e per numerose altre tele dello stesso soggetto conservate nelle collezioni Corsini, va rilevata l'adesione della famiglia gentilizia ad un genere, quello "battaglistico", che aveva trovato in ambito fiorentino estimatori e committenti d'eccezione, sotto l'impulso decisivo della promozione medicea". Dott.ssa Giovanna Damiani, Soprintendenza SPSAE e per il Polo Museale della Città di Firenze
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900745770
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0