Cristo crocifisso/ Dio Padre benedicente/ Santi

dipinto murale staccato, post 1450 - ante 1499

Il tabernacolo è costituito da una parete di fondo affrescata con la Crocifissione e da un'imbotte con decori pittorici costituiti da volute vegetali e clipei (quello all'apice e i due posti in alto nei laterali recano soggetti figurati, mentre i due nella zona inferiore presentano lettere spartite da una croce)

  • OGGETTO dipinto murale staccato
  • MISURE Altezza: 300 cm
    Larghezza: 190 cm
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Andrea Del Castagno
    Michele Ghirlandaio
    Cosimo Rosselli
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel 1880 un grande affresco inserito in un tabernacolo con fiancate e sottarco giunse nel Refettorio grande di Santa Croce; esso raffigurava Cristo Crocifisso ed era attribuito ad Andrea del Castagno. Ancora nel 1912 esso manteneva la stessa collocazione, ma veniva attribuito a Michele Ghirlandaio. Nel 1958 risultava invece spostato nel deposito di San Salvi, con una diversa paternità a Cosimo Rosselli. Nella guida del Cocci del 1964 non era menzionato nel museo, circostanza che fa presupporre che da San Salvi l'affresco non abbia mai fatto ritorno in Santa Croce ma sia stato portato nel deposito di Villa Corsini, dove ancora oggi si trova. Le grandi dimensioni ed il discreto stato di conservazione fanno di questo antico tabernacolo viario un'opera degna di un certo interesse. Alcune cadute dell'azzurro di lapislazzuli non impediscono di notare l'austera semplicità del fondale su cui si staglia la croce con il bel corpo del Cristo, reso con evidente asciuttezza e linearità di segno. Alla scenografica essenzialità della Crocifissione fa da cornice l'imbotte ad arco, la cui superficie è decorata con una fitta ornamentazione a volute vegetali su cui si inseriscono i clipei con santi e l'Eterno benedicente. I tondi inferiori, invece, recano lettere spartite da una croce, forse alludenti ad un emblema del committente. Il tratto più distintivo dello stile di questo affresco pare essere la tensione con cui è definito il Cristo, centro nevralgico della rappresentazione. Il corpo magro e dai muscoli tesi ed il panneggio trinciato rimandano sicuramente agli esempi di Andrea del Castagno (vedi ad esempio la Crocifissione proveniente dal convento degli Angeli e conservata al Museo del Cenacolo di Sant'Apollonia) ma più in generale a tutta la cerchia dei verrocchieschi. Pare dunque un'opera pienamente quattrocentesca, eseguita forse nella seconda metà del secolo. Di conseguenza, pare a nostro avviso da escludere l'attribuzione a Michele Ghirlandaio, forse proposta anche perché questo artista era stato autore di altre decorazioni per le porte della città
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742405
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Villa Corsini a Castello
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • ISCRIZIONI nel cartiglio sopra la croce - I(ESUS) N(AZARENUS) R(EX) I(UDEORUM) - lettere capitali - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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