"Gli assassini politici". vari personaggi

stampa, 1934 - 1934

Figure

  • OGGETTO stampa
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte
  • ATTRIBUZIONI Lotti Dilvo (1914/)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Villa Pacchiani
  • LOCALIZZAZIONE Villa Pacchiani
  • INDIRIZZO Via Provinciale Francesca Sud, Santa Croce sull'Arno (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE E' documentata in questa donazione l'intera opera grafica di Dilvo Lotti.La presente raccolta riguarda il lavoro creativo di un artista tra i più significativi sul nostro territorio. Lavora in un contesto dominato,soprattutto fra gli anni '30 e '50 da figure che hanno condizionato lo sviluppo artistico di questa zona: Soffici e Rosai. Essi finirono col determinare una situazione di dipendenza stilistica di artisti più giovani. Dilvo Lotti non fu tra quel novero, anche se riconobbe in Soffici una delle sue fonti formative più importanti. Lotti si forma all'Istituto di Porta Romana a Firenze. Ebbe come maestro, fra gli altri,il grande xilografo Pietro Parigi. Proprio in questo periodo la scuola attraversa il suo periodo aureo. Caratteristica dell'arte di Dilvo è il movimento, il segno impulsivo che è portato alla gestualità e la luce che focalizza i punti salienti di un racconto. Parallelamente all'incisione calcografica e alla litografia l'artista ha inciso numerose xillografie.Dal 1934 usa questa tecnica, ma con maggior frequenza e impegno dai primi anni '70, quando prende a lavorare per il teatro ed esegue numerose tavole per edizioni rare di destinazione amatoriale. I temi degli anni'30 sono i medesimi che si ritrovano negli altri settori di produzione grafica. La tipologia del segno tende a imitare la forma calcografica,essendo filamentoso e segmentato. Lotti xilografo è sulle prime un definitore analitico della partitura grafica, quasi intendendo istituire soluzioni di continuità linguistica tra i diversi ambiti tecnici. Negli anni '70, in coincidenza con l'assunzione dell'impegno di eseguire manifesti del Dramma Popolare di San Miniato, Lotti riprendeva il lavoro xilografico interrotto.Egli ha anche eseguito opere a più matrici e dunque a colori.E' un mondo di fervori quello di Lotti, che Nicola Micieli sintetizza con "amor sacro e umor profano", è una forma pittorica, cioè, che sta tra il panico e l'esaltazione mistica.La vita quotidiana deve intridersi di sacralità, così come la tensione al sacro deve consumarsi nella profana felicità anche dei sensi. Le incisioni dei primi anni Quaranta appartengono a un Lotti che avverte tutta l'urgenza dell'umor profano della vita. Sono incisioni ricche di invenzioni stilistiche e figurali, piene di brio espressivo, percorse e pervase da un'ironia che sa toccare parecchie corde, dal comico al grottesco. E' questo il Lotti che usciva dalla scuola di Porta Romana, avendo acquisito con grande agilità gli strumenti del mestiere. Le incisioni degli anni Novanta appartengono a un Lotti che si misura con la terribile sacralità del Dies Irae nella versione di Giovanni Papini. Qui siamo nel dominio dell'amore, perchè tensione d'amore occorre a intendere l'arcano senso dell'annuncio finale. Eppure non vi è espunto l'umore profano, perchè l'uomo è attore del dramma: a lui discende l'annuncio, da lui promana l'amore. L'arte di Dilvo vive nell'ambivalenza, il suo corpo appartiene a due anime, o mostra due volti della stessa anima delle diverse figure che assumono corpo nella propria pittura
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900667993
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Comune S. Croce sull'Arno
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI parte inferiore dell'incisione - Dilvo Lotti - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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