disputa di Gesù con i dottori nel tempio
dipinto,
1617 - 1617
Sorri Pietro (1556/ 1622)
1556/ 1622
Dipinto di forma rettangolare raffigurante al centro Cristo attorniato dai Dottori, tre dei quali in primo piano; sullo sfondo Maria e Giuseppe. La scena si svolge all'interno di un edificio
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Sorri Pietro (1556/ 1622)
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'episodio raffigurato è narrato nel Vangelo di Luca (2,41 ss.): durante il viaggio verso Nazaret, di ritorno da Gerusalemme dove avevano festeggiato la Pasqua, Maria e Giuseppe si accorsero che Gesù non era più insieme a loro nella comitiva. Ritornati in città per cercarlo, lo ritrovarono dopo tre giorni mentre ascoltava e interrogava i dottori nel Tempio. Il 16 luglio 1616 furono corrisposti al Sorri 363 scudi per "suo resto di una tavola di pitt(ura) fatta a olio [...] nella Capp(ella) della Annontiata" (secondo i documenti pubblicati da BACCI 1922, p. 41, nota 64); non è possibile precisare se le 280 lire che gli vennero pagate il l° marzo 1610 "per pitture ignote nel Duomo" possano riferirsi a questa stessa (cfr. MARTINI 1980, p. 101). Il dipinto testimonia del favore di cui godette il pittore a Pisa, confermato dal prestigio della commissione che, di li a pochi mesi, lo terrà impegnato nell'esecuzione della Consacrazione del Duomo, dipinta a olio su muro, probabilmente encausto, "nel tramezzo creato nell'in- tercolumnio dell'ultima arcata della navata centrale" (RATTI 1980, p. 439), per la quale si susseguono i pagamenti dal 6 marzo 1617 al 30 giugno dell'anno successivo (cfr. MARTINI 1980, p. 101). L'opera, come pure l'altra, raffigurante Il ritorno della flotta dalla conquista delle Baleari, eseguita nello stesso arco di tempo a pendant dal suocero Domenico Passignano, è andata perduta nel corso di restauri compiuti negli anni 1827-1830 (per un consuntivo dell'intera questione cfr. CONTINI 1992 c, pp. 159-160). La stretta dipendenza del dipinto firmato Petrus Sorius Sen. Pis. An. 1617 ["Pietro Sorri senatore pisano anno 1617"] da prototipi veneti, rielaborati in modi affini al Passignano, è evidente già nell'effetto di "brunitura delle superfici", ripreso dal Palma giovane e, di lì, dal Tintoretto; "il gusto scenografico della composizione" media le stesse fonti col Veronese, responsabile della ricchezza e varietà dei costumi; in tutto dipendenti, ancora, dal Negretti sono gli angeli in alto (secondo la lettura di CONTINI 1992 c, p. 159). D'altra parte, quei modi appaiono trasposti in una misura persino grossolana, attenta a distinguere i tipi diversi di decoro sui tessuti, persino compiaciuta di marcare i tratti somatici, in una sorta di ostentazione della differenza puramente fisica dei volti. Così il rapporto con la cultura lagunare, anziché favorire il maggiore grado di verosimiglianza nella resa delle superfici, lavorate nello spessore, ricche di pigmento, com'è nel caso dei pittori riformati fiorentini (oltre al Passignano, il Cigoli o Gregorio Pagani), consente piuttosto un arricchimento degli schemi compositivi o del repertorio dei costumi e dei tipi fisici. Da questo punto di vista, è facile stabilire la continuità con un gusto più direttamente manierista che qui (si considerino le torsioni dei corpi) non è senza rapporto col Lomi (del resto la tela si inserisce nella sequenza più vasta di dipinti raffiguranti episodi della Vita di Cristo, iniziata appunto dal pittore pisano secondo un progetto di decorazione poi non completato: cfr. BALDINUCCI [1681- 1728] 1974-1975,111, p. 709). D'altra parte, il modo di accentuare la gravità dei personaggi sottolineandone l'irregolarità persino caricaturale dei volti, avrà trovato appoggio in soluzioni diffuse nell'ambiente dell'estremo Manierismo romano, dove risultano in parte sollecitate, per malinteso, sulla scia del Caravaggio. Se ne hanno esempi nel Fenzoni (La Vergine e tre Santi, a Todi, Pinacoteca Comunale), o nel Baglione (L'adorazione dei Magi, a Roma, Santi Cosma e Damiano), dai quali si risale, per similarità delle matrici culturali, al Guidotti, citato da Contini (1992 c, p.159)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665705
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI Petrus Sorius Sen. Pis. An. 1617 - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0