decorazione a intarsio, 1140 - 1160

Un rettangolo delimitato da una cornice a diversi decori geometrici include un secondo rettangolo. In questo secondo campo si trovano: agli angoli quattro cerchi, con più fasce decorative, ed un grande rombo che racchiude in se cinque cerchi, uno centrale al quale si annodano altri quattro più piccoli. In basso lo spazio rettangolare è suddiviso in: due cerchi laterali che si annodano ad un rettangolo centrale quadripartito in altrettanti rettangoli minori. Tutto l'insieme è costituito dall'alternersi di fasce marmoree a decoro policromo, e fasce di marmo chiaro

  • OGGETTO decorazione a intarsio
  • MATERIA E TECNICA MARMO BIANCO
  • ATTRIBUZIONI Boccellate Ianni Di Pietro (notizie 1158)
    Pietro Di Ranuccio (notizie 1158)
  • LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera si qualifica come un frammento della pavimentazione antica del Duomo. Una descrizione dettagliata del pavimento situato davanti all'altare e nel mezzo del coro si ritrova nel cosidetto "Diario di Firenze" della fine del XVI secolo. Tale pavimento, ricorda infatti la fonte cinquecentesca, era "nobilmente lavorato e intagliato a minutissime storie con minuti pezzuoli di marmo bianco e di porfido, che, con bellissimo hordine messi insieme in molti luoghi, accerchiavano gran pezzi tondi di rosso e lustrante porfido" (SUPINO 1892, p. 74). Maggiori indicazioni sulla disposizione del pavimento all'esterno e all'interno del recinto presbiteriale sono però fornite in una "Descrizione del Duomo" databile ai primi decenni del XV secolo. In perfetta corrispondenza, con quanto segnalato dal dell'Oste nella sua pianta, l'anonimo autore della Descrizione ricorda infatti la presenza di un ricco pavimento cosmatesco che doveva essere situato a differenti livelli. Mentre infatti il "piano" della chiesa era pavimentato a "marmi grandissimi insino al coro", ma con un "chompasso quadro con certi compassi di pietre fini di più colori meravigliosi", davanti a esso il "piano" del coro era "tutto di chompassi di porfido et pietre fini sino all'altare maggiore", così come "tutto il piano intorno all'altare". Il frammento in questione ha subito diversi restauri, nel 1372 ad opera di Giovanni di Gese, nel 1481 con Bernardino di maestro Andrea Guardi. Molti altri seguirono l'incendio del Duomo e molti ancora si ebbero dal XVII sec. in poi. Della pavimentazione originaria si conservano altri frammenti: due nella zona del coro (40001489), ed un altro sotto il piano dell'odierno pavimento prospicente l'ingresso della Sacrestia dei Canonici (40000890). Nel complesso il disegno di questo settore del pavimento cosmatesco richiama da vicino quello ancora esistente nella navata centrale della chiesa di San Pietro in Vinculis a Pisa (HASAK 1902, figg. 359-362; PALIAGA, RENZONI 1991, fig. a p. 54). Maggiori affinità, soprattutto nel disegno del rettangolo centrale, si notano, invece, con il pavimento del San Frediano a Lucca
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665656
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
  • ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
  • DATA DI COMPILAZIONE 1995
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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