Soffitto ligneo costituito nei transetti settentrionale e meridionale da trenta cassettoni, disposti su tre file e decorati con rosoni e stemma granducale al centro. Nel braccio settentrionale compare anche lo stemma di Raffaello da Scorno, Deputato del restauro in sostituzione di Orazio Ronconi deceduto nel 1599. Il soffitto della navata centrale è costituito da cinque file di cassettoni per un totale di 105 moduli:settantacinque sono occupati da rosoni a otto petali, quattro, posti agli angoli estremi, da tondi con cornici, sedici da teste di cherubini, nove dagli stemmi dell'Opera del Duomo e dei Deputati del Restauro (Giovanni Vecchiani, Carlo Lanfranchi, Orazio Roncioni e Bastiano Marracci) su cui primeggia al centro quello mediceo. Il soffitto del coro è composto da venticinque lacunari; al centro spicca lo stemma mediceo, affiancato da quelli dell'Arcivescovo Carlo Antonio dal Pozzo e della città di Pisa; ai quattro angoli figurano teste di cherubini
- OGGETTO soffitto
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ATTRIBUZIONI
Atticciati Bartolomeo (notizie Seconda Metà Sec. Xvi/ 1615-1616): intagliatore
Atticciati Domenico (notizie Dal 1545/ Post 1597): architetto
Pieroni Alessandro (1550 Ca./ 1607)
- LOCALIZZAZIONE Pisa (PI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Nell'incendio del Duomo del 1595 andò distrutto il soffitto iniziato da Leonardo da Marti nel 1462 e portato a termine dal fiorentino Francesco di Giovanni detto il Francione; Chimento di Lorenzo da Firenze prima, e i fratelli di Benozzo Gozzoli, Giovanni e Bernardo di Lese poi, si occuparono dei lavori di dipintura (SUPINO 1893, pp. 160-161). All'inizio degli interventi di restauro, Raffaello Pagni fu incaricato di progettare il nuovo soffitto a partire dal coro; nel 1596 il lavoro venne assegnato al fiorentino Domenico Atticciati; ma dopo un anno sia l'architetto che il legnaiolo morirono e il proseguimento dei lavori toccò ad Alessandro Pieroni e al nipote di Domenico, Bartolomeo (CASINI 1986, p. 162; PALIAGA 1992, pp. 552-553). Un disegno rinvenuto recentemente nella Biblioteca Apostolica Vaticana (Cod. Ottoboniano Latino 3110, ff. 19v-20r) è stato riconosciuto come un probabile studio del soffitto pisano: la disposizione dei lacunari intagliati a cinque file con simboli liturgici, rosoni e gli stemmi del granduca, dell'arcivescovo Carlo Antonio dal Pozzo e della città di Pisa, è riferibile alla copertura della navata centrale, ma poiché il tratto non è ascrivibile al Pagni è stato ipotizzato, già durante le prime fasi di progettazione, l'intervento del Pieroni (VON HENNERBERG, PALIAGA 1994, p.33). Ne consegue che è a quest'ultimo architetto che si deve per lo più lo schema dei soffitti, in un primomomento elaborato insieme al Pagni. L'esecuzione ha visto così ridurre il disegno compositivo iniziale a una più semplice scelta di elementi decorativi. Un disegno, inserito nel Codice Ottoboniano Vaticano latino 31130 (f. 43 r B), presenta lo schema di un soffitto a tre file di lacunari con targhe e rosette e al centro l'arme granducale: è stato qui supposto un progetto per la copertura del presbiterio, di cui spetterebbe la realizzazione ad Alessandro Pieroni (VON HENNEBERG, PALIAGA 1992, pp. 33-34). Tra i documenti relativi ai lavori di restauro in seguito all'incendio del 1595 si conserva anche uno schizzo, presumibilmente di Bartolomeo Atticciati, con le misure di un cassettone del soffitto del coro (ACP, B 7)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900665545
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Opera Primaziale Pisana
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI accanto allo stemma mediceo della navata centrale - A(nno) D(omini) MDIC - latino
- STEMMI transetto nord e sud, navata centrale, presbiterio - civile - Stemma - Pisa - 3 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0